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De Luca: in Campania nessuna riapertura generalizzata

Dal 16 al 23 gennaio restano sospese le attività didattiche in presenza delle classi quarta e quinta della scuola primaria, della scuola secondaria di primo e secondo grado.. Lezioni in presenza soltanto per i più piccoli.

📅 domenica 17 gennaio 2021 · 📰 CovidSalerno

24102020 vincenzo de luca
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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

“Abundans cautela non nocet”. E’ vero, la prudenza non è mai troppa e specialmente quando in gioco vi è la vita umana in tempo di pandemia. Un eccesso di prudenza non nuoce e di questa idea, coi tempi che corrono, ne è pienamente convinto Vincenzo De Luca, Governatore della Regione Campania.

Con la pubblicazione dell’ordinanza numero 2 del 2021 si dimostra segnato da saggezza e previdenza, si fa scudo atto a fornire una garanzia contro i diffusi pericoli anche su tutto il nostro territorio regionale. L’attenzione del Presidente della Campania è rivolta agli studenti, se pure soltanto a una parte. E chissà perché?! La scuola primaria, a partire da lunedì 16 gennaio 2021, riaprirà fino alla terza elementare. Per tutti gli altri ordini e gradi resterà la modalità DAD (didattica a distanza). Gli alunni delle altre classi, fatta eccezione per i piccoli, è bene che restino a casa in quanto esposti ad un rischio di contagio maggiore. In presenza, dunque, rimangono i bambini. Sono gli unici che, rispetto agli altri, obbediscono, anche per volontà di De Luca, a Roberto Speranza.


Il ministro Speranza, infatti, ha collocato la Campania in zona gialla. “Con decorrenza dal 16 gennaio e fino al 23 gennaio – recita l’ordinanza firmata dal Presidente De Luca – restano sospese le attività didattiche in presenza delle classi quarta e quinta della scuola primaria, della scuola secondaria di primo e secondo grado, dei laboratori scolastici e le attività in presenza di educazione e formazione, non scolastica, diversa da quella professionale.

È’ consentita l’attività in presenza dei servizi educativi e della scuola dell’infanzia, nonché delle classi prima, seconda e terza della scuola primaria e relative pluriclassi”. Qualche giorno fa, Vincenzo De Luca, aveva già preannunciato che in Campania non ci sarebbe stata nessuna riapertura generalizzata. Rimangono consentite solo alcune attività straordinarie. “Resta altresì consentito lo svolgimento della formazione in presenza presso gli istituti penitenziari, con le forme e modalità individuate dagli uffici competenti dell’amministrazione penitenziaria, nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria, nonché della formazione professionale, con forme e modalità a tutt’oggi vigenti. Restano, comunque, consentite in presenza le attività destinate agli alunni con bisogni educativi speciali e/o con disabilità, previa valutazione, da parte dell’Istituto scolastico, e in ogni caso garantendo il collegamento on line con gli alunni della classe che fruiscano della didattica a distanza; La refezione scolastica resta sospesa salvo che per i convitti. Nelle classi della scuola primaria è sospesa, fino al 23 gennaio 2021, l’attivazione della refezione scolastica”.

La regione Campania ha previsto la prescrizione di zone rosse nelle città ad alto rischio. Un piccolo comune del casertano, Rocca D’Evandro, considerata l’alta diffusione del contagio, rischia una nuova cromatura rossa. Dopo Colliano, nell’Alto Sele, in provincia di Salerno, rimasto in zona rossa dalla prima decade di gennaio per il maggior numero di contagiati, è il caso di ricordare il Comune di Castellabate. Con l’ordinanza n. 4 del 15 gennaio u.s., il Sindaco Luisa Maiuri, ha disposto la proroga della sospensione dell’attività didattica in presenza dal 18 al 23 gennaio per la scuola dell’infanzia e di tutte le classi della scuola primaria. Malgrado, comunque, il convincimento di De Luca, che a scuola i piccoli e le rispettive maestre si contagino difficilmente rispetto agli altri, vanno sorgendo diffusamente condizioni contrastanti con la sua tesi.

Vengono largamente accertati casi di Coronavirus nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria. In diversi casi particolari, anche per i piccoli, altrove, resta la didattica a distanza che, sicuramente, non è nociva e riduce ulteriormente la probabilità di rischio contagio per i bambini e le rispettive insegnanti. Non si capisce perché rischiare di obbligare a lunghi periodi di quarantena i bambini che, comunque, non sono tenuti a indossare i dispositivi di protezione.

Già la stessa regione Campania aveva rivelato i numeri che riguardavano i contagi da Covid nelle scuole nei primi mesi dell’anno scolastico. Furono registrati casi nel quartiere Vomero/Arenella e, se pure allora in misura più ridotta, vennero elencati e diffusi i contagi anche nella primaria e nell’infanzia. Recentemente, fra i vari casi, è risultato positivo al coronavirus un bambino di 3 anni della scuola Molinello di Marina di Eboli, in provincia di Salerno; sono stati predisposti i tamponi per i tre bambini che con lui erano tornati in classe nei giorni scorsi e per il personale docente che è stato in contatto coi piccoli. A Nocera Inferiore, a Castellammare di Stabia altri casi e così diffusamente sul territorio. L’adozione del detto latino “Abundans cautela non nocet” calzerebbe a pennello anche per i più piccoli e il personale scolastico, costretti in presenza. Aspettiamo, prima di superare con illusorio trionfo il tempo DAD, che il vaccino faccia il suo effetto in tanti; attendiamo l’immunità di gregge. Di DAD, forse un pò si soffre, ma non si muore. Non passi facilmente di moda la didattica a distanza perché, oltre il confine voluto per nostra capricciosa stanchezza, è indiscutibilmente presente la massima probabilità di rischio contagio Coronavirus.

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