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ARTISTA CILENTANO REALIZZA UN MURALE "DI GARBATO VOYEURISMO"

COSI" HA DEFINITO UN GIORNALISTA ROMAGNOLO IL MURALE "IL TUTU""

📅 giovedì 21 gennaio 2021 · 📰 CulturaCilento

21012021 murale mauro trotta 1
Credits Foto

foto autoredi Marisa Russo | Blog

Un giornalista romagnolo scrive, a proposito di questo Murale del mio Progetto Artistico "Le Invenzioni dell"8OO: il tutù", "realizzato con garbato voyeurismo" dall'Artista cilentano Mauro Trotta di Magliano Vetere a Saludecio (Rimini). Non escludo che l'autore si sia divertito nel dipingere la ballerina in tale provocante posizione ed abbia pensato di attirare maggiormente l'attenzione dell'osservatore, tuttavia la motivazione iniziale è diversa. Si riferisce al nome "Tutù" che è il termine con cui in francese viene chiamato il sederino rivolgendosi ai bambini. Il corto e leggero gonnellino realizzato in tulle ( al cui nome ufficialmente si riferisce!)evidenziava l'aspirazione al volo, il desiderio di trascendere la realtà materica con l'aiuto della musica attraverso la danza. Inventato da Eugenè Lami pittore e litografo, è nel 1832 per la messa in scena all'Opéra di Parigi di La Sylphide, il primo esempio di balletto romantico, che viene introdotta dal coreografo Filippo Taglioni, padre della ballerina che lo interpretava, Maria Taglioni, l'uso, con la danza sulle punte, del tutù come consuetudine. Abbandonati i temi mitologici e storici, l'azione si trasferisce nel mondo delle fiabe. Durante l'Ottocento, inizia a diffondersi il Balletto Romantico, basato su una nuova sensibilità, una nuova visione del mondo più libera ed appassionata, che rompe le vecchie certezze legate al sistema normativo tradizionale, dominato dal culto della ragione, per recuperare una realtà inesplorata legata al versante oscuro dell'inconscio, dando voce ai moti dell'animo, dei sentimenti, del sogno. L'aspirazione al volo che traduceva la tensione romantica verso una realtà trascendente, la sensibilità e la grazia che caratterizzavano il nuovo stile, si sposano a una tecnica rigorosamente classica che trova nelle punte, nell’arabesque, nel port de bras i suoi principi fondamentali. Ogni movimento, ogni figura è perfettamente controllata, nascondendo la fatica fisica sotto un'immagine di eterea leggerezza che si libra nello spazio esaltando la bellezza plastica degli atteggiamenti nel rigore di una nitida purezza geometrica.

Al di lĂ  quindi dello scherzoso riferimento al nome tutĂą, in un gioco di contrasti, il Murale e" un inno alla leggerezza, alla necessitĂ  di "volare" al di sopra di ogni realtĂ  deludente!

murale mauro trotta invenzioni 88 il tutĂą

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