In arrivo nuova chiusura delle scuole in Campania
di Emilio La Greca Romano | BlogNegli ultimi giorni, dopo la recente conta in aula dei “responsabili” a garanzia di una eventuale maggioranza, si è passati alle dimissioni di Conte. I tempi concessi da Mattarella per tentare la tessitura di una solida maggioranza, utile a sostituire i senatori renziani, non sono stati fruttuosi. Mario Draghi è la soluzione! L’uomo “giusto” individuato dal Presidente della Repubblica in carica. Da stamattina ripartono le consultazioni. Inizia il secondo giro. Draghi dovrà trovare, a breve, l’utile sintesi necessaria per costituire il nuovo governo. Al momento il prossimo nuovo Capo del Governo, già direttore esecutivo della Banca Mondiale, è un successo; il "Super" Mario ha registrato largo consenso nei tre giorni di confronto con i leader politici. Bene, si è chiusa la stagione Conte ed è crollata, fra gli altri, con larga soddisfazione popolare, (e non solo), anche Lucia Azzolina. Lo stesso Vincenzo De Luca che, per sua natura non le manda a dire, si è calorosamente espresso intorno all’ex Ministro. La nota di netto disappunto, del Governatore della regione Campania nei confronti dell’ormai ex ministro della Pubblica Istruzione, è scaturigine della recente lettura dei dati Coronavirus. Contiamo, dichiara De Luca, ben "2280 positivi in 10 giorni nelle scuole. Dobbiamo intervenire ora, non fra un mese". Sulla base di questi dati, si è pronunciato in questo modo: “La scorsa settimana mi ero limitato a delle raccomandazioni, senza emettere ordinanze. Il Ministro dell'Istruzione, il peggiore di sempre, ha spinto ed insistito in questi mesi per l'apertura. Bisogna capire che la priorità assoluta è tutelare la vita e la salute dei nostri figli. Su questo dovremmo essere tutti d'accordo, poi ci sarà sempre qualcuno che farà ricorso. Io parlo da genitore agli altri genitori. In 10 giorni di apertura scolastica, dal 25 gennaio al 4 febbraio, abbiamo raccolto dei dati che l'Unità di Crisi analizzerà nelle prossime ore, per poi prendere decisioni. Sono 2.280 i nuovi positivi complessivamente nel mondo della scuola in questi 10 giorni. E' del tutto evidente che questa situazione non la possiamo reggere. Non possiamo intervenire fra un mese, quando oramai le terapie intensive saranno già ingolfate. Ho il dovere, da padre di famiglia, di dire queste cose. Vedremo nelle prossime ore le decisioni da prendere, sulla base delle valutazioni dell'Unità di Crisi". Assistiamo, ha dichiarato Vincenzo De Luca, a una ripresa forte dei contagi, da una settimana viaggiamo con un tasso di positivi estremamente pesante, sui 1500 nuovi positivi con un tasso del 10% di infezione. “Dopo settimane di zona gialla, ha aggiunto, siccome nessuno ha messo in atto controlli indispensabili, stiamo registrando una ripresa grave di contagi”. Sono due i canali, secondo il Presidente, che hanno provocato la diffusione ulteriore dell’infezione nella nostra regione: movida e scuola. “Dobbiamo dire con chiarezza al Governo che è arrivato il momento di prendere decisioni nazionali adeguate alle diffuse infezioni in atto. Ai concittadini dobbiamo dire che, quando ci sono comportamenti irresponsabili nelle zone dove riaprono attività economiche, non riprendiamo a vivere, ma prolunghiamo il calvario dell’epidemia. Non diamo più vita ai nostri figli, ma togliamo la vita a loro. Perché se ci comportiamo in maniera tale da prolungare nei mesi l’epidemia, otteniamo l’effetto opposto rispetto a quello che vorremmo ottenere: anziché ridurre i vincoli, i limiti, le costrizioni, prolunghiamo nei mesi vincoli e costrizioni. Senza responsabilità e controlli rigorosi prolunghiamo e non riduciamo il calvario. Finché non avremo vaccinato in misura importante le nostre comunità noi non risolveremo il problema”. Questa la posizione di De Luca. Intanto già stamattina le scuole, in massima parte, riapriranno su tutto il territorio regionale, se pure nel rispetto delle norme anti Covid. Tanti giovani campani torneranno in presenza. Questa modalità didattica è facile, comunque, che abbia breve durata in questo periodo. Domani, infatti, è fissata una nuova riunione della task force dell'Unità di Crisi della regione Campania e, alla luce della conferma dell’eventuale trend di risalita nei giorni più prossimi, non si esclude un nuovo e drastico provvedimento di De Luca che prevede nuovamente la chiusura delle scuole. Ecco cosa scriveva a fine settimana scorsa l'Unità di Crisi della Campania:. "In Campania si registra un trend in grave crescita dei contagi nelle scuole"."Si è preso atto del trend in crescita in atto in tutte le fasce dell'età scolastica, nel quadro di una crescita generale dei contagi in Campania, di cui dà atto anche il verbale odierno della Cabina di Regia Nazionale. L'Unità di Crisi, ha deciso di aggiornarsi a martedì prossimo, per un esame ancora più mirato e aggiornato dei dati di infezione nelle scuole, anche in relazione alle attività in presenza che sono ripartite da lunedì scorso". Piace pensare al governo che verrà come una opportunità preziosa anche per la scuola, senza arrocchi capricciosi e incomprensibili specialmente da parte dei ministri. La scuola necessita di interventi urgenti, come il rinnovo del contratto, la stabilizzazione di tutti i precari ‘storici’, il nuovo piano di reclutamento docenti, la risoluzione delle classi pollaio, l’aumento degli organici del personale, una speciale attenzione intorno al sostegno, alle problematiche del personale ATA, dovrà essere affrontata la situazione diplomati magistrale, nonché la mobilità e il vincolo quinquennale, l’aumento del numero di Dirigenti Scolastici ecc. Speriamo tutto cambi e in meglio. Col governo Draghi il comparto Istruzione avrà sicuramente un nuovo ministro. Circola il nome del Prof. Patrizio Bianchi anche se, per il momento, si tratta solamente di indiscrezioni. “Riteniamo sia necessario uscire da questo difficile periodo, dichiarano i giovani democratici, gettando le basi di un sistema scolastico migliore, che superi le storture delle riforme precedenti, dimostrando di avere imparato le lezioni che Covid e DaD ci hanno insegnato. Programmi, metodi didattici, ordinamenti, struttura amministrativa e orientamento post diploma: sono cose che potrebbero essere rivoluzionate domani senza richiedere ingenti investimenti. È certamente positiva la proposta del Partito democratico di aumentare i fondi all'istruzione dal 2 al 5%, ma serve anche che una quota molto maggiore dei fondi di Next Generation EU venga riservata ai giovani, all’istruzione e alla formazione lavorativa e quindi al futuro del nostro Paese. Le risposte che sapremo dare a tutte queste domande determineranno il futuro della nostra scuola”. Ecco, per buona memoria,come la Lega fotografava l’operato di Azzolina in seno a una dichiarazione di sfiducia parlamentare: “La disastrosa gestione della scuola del ministro Azzolina sta tenendo in tensione famiglie, studenti e personale, un ministro che ha perso molti mesi preziosi in chiacchiere, senza fornire alcuna certezza sul proprio destino a 8 milioni di studenti. Il governo non ha alibi e l'incapacità di chi lo rappresenta pesa ormai irrimediabilmente sulla vita e sulla formazione dei nostri ragazzi. Servono risposte immediate, non c'è più tempo e senza ripartenza in sicurezza della scuola non riparte l'intero Paese.(…) Oggi abbiamo presentato in Parlamento la mozione di sfiducia al ministro Azzolina che è una sciagura per la scuola italiana". Parole queste ultime di Matteo Salvini, durante il comizio di Bollate. "Ci sono centinaia di migliaia di insegnanti, famiglie e studenti che non sanno cosa fanno, dove vanno, a che ora entrano ed escono, mancano i bidelli, gli insegnanti e i banchi. Non so se avete visto le foto delle scuole italiane coi bimbi che scrivono per terra. Noi, come Lega, è da marzo che avvisiamo il governo per stabilizzare i precari, comprare i termoscanner per misurare la febbre a scuola, senza rompere a mamme e papà. Non hanno fatto nulla". Sono poi arrivati i termoscanner, le mascherine, i banchi a rotelle inutili e, per molti, innovazione scomoda e dannosa; tutto questo non è bastato, come non è bastata soltanto la buona scuola in sicurezza, a garanzia della didattica in presenza.
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