Vallodella Lucania: "La Tatangelo, la Muti e Sua Eccellenza"
Sono passati ormai circa due anni da quando il vescovo di Vallo della Lucania Giuseppe Rocco Favale, finì sotto le luci dei riflettori dei media locali e nazionali per le critiche rivolte alla cantante Anna Tatangelo e al comitato festa Santa Maria delle Grazie della cittadina cilentana, reo di aver invitato l'artista pagandole un cachet di circa 30 mila euro. Un gesto « immorale - lo definì il vescovo - uno schiaffo al popolo sofferente e alla morale cattolica, le decine di migliaia di euro spese per la Tatangelo».
Alla Tatangelo inoltre, si imputava la colpa di aver "distrutto" un matrimonio solido, quello di Gigi D'Alessio, suo attuale compagno. A distanza di tempo da quell'episodio però, sembra che le polemiche non si siano spente. Nei giorni scorsi nelle vie di Vallo della Lucania infatti, sono stati affissi dei manifesti intitolati "La Tatangelo, la Muti e Sua Eccellenza" nei quali si sottolinea il paradosso sorto in seguito alla presenza al teatro "La Provvidenza" di Vallo della Lucania (di cui è proprietaria la curia), dell'attrice Ornella Muti che in passato è stata protagonista di film dai contenuti al limite della morale.
Ecco il testo completo del manifesto:
LETTERA APERTA
A S.E. Mons. Giuseppe Rocco Favale - Vescovo di Vallo della Lucania (Sa)
In occasione dei festeggiamenti de "La Madonna delle Grazie" (edizione
2008) Lei, Eccellenza, attaccò la cittadinanza ed il "Comitato
festa", a proposito del debutto a Vallo della Lucania della cantante
Anna Tatangelo. Il quotidiano "Il Mattino" nonchè quasi tutta la stampa
nazionale, in quei giorni, pubblicavano che:"Monsignore Favale è
imbarazzato perchè in paese arriverĂ una donna che ha messo in crisi un
matrimonio solido, quasi a voler dare "uno schiaffo alla morale
cattolica" e non solo perchè "costa troppo, decine di migliaia di
euro, è uno schiaffo alla miseria". Eccellenza, Lei aveva perfettamente
ragione. Bravo Eccellenza! (forse della Tatangelo, più che la morale
cattolica, criticava il cachet di 30.000,00 euro).
Con somma meraviglia e fortissimo interesse, leggo dal cartellone della
prossima stagione teatrale che Lei ha scritturato, come impresario
teatrale ed amministratore della Diocesi, nonchè come legale
rappresentante, nientemeno che Ornella Muti. Attrice italiana che fu sex
symbol degli anni '70 e che, a cinquantatrè anni circa, dopo ben tre
matrimoni, si è innamorata di un uomo dieci anni più giovane di lei.
Eccellenza, se la imbarazzò tanto la Tatangelo, perchè non la imbarazza
Ornella Muti che, da attrice cinematografica e non certamente teatrale,
è più che famosa per i particolarissimi film erotici che ha
interpretato, sin da ragazzina , durante la sua carriera?
Comunque, può solo immaginare, Eccellenza reverendissimo, quanto piacere
ed entusiasmo ha suscitato in me questa notizia.
Eccellenza, il Signore l'abbia in Gloria!
Ornella Muti?!?! Colei che caratterizzava i sogni erotici di noi
diciottenni? Specialmente dopo averla ammirata e fortemente desiderata
nel famoso film erotico "Appassionata" (straziata dal complesso di
Elettra, la figlia di un dentista alla moda e di una pianista pazza,
trama un sottile raggiro per mettere fuori combattimento la madre e
giacere col padre), film scandalo degli anni '70, con Gabriele
Ferzetti, Eleonora Giorgi e Valentina Cortese, dove la Muti, allora
sedicenne, nel ruolo di Nicola, seduce il papĂ della sua migliore amica
(Eleonora Giorgi) che, ancor più spregiudicata, ne prende il posto al
buio infilandosi nel letto del babbo.
Non le dico, Eccellenza, il prosieguo di questa incestuosa scena!
Il regista Calderone uscito dal Centro Sperimentale di Cinematografia,
debuttò con questo film che non manca di eleganza nella sua pruriginosa
volontĂ di far scandalo nè di velleitĂ nel descrivere le mediocri
nevrosi della borghesia italiana. Com'è giusto, Calderone diventò, poi,
uno specialista di film porno soft.
Il cinque febbraio p.v., grazie a Lei, vescovo di Vallo della
Lucania, io potrò rivederla (ho giĂ comprato l'abbonamento), in carne ed
ossa sul palcoscenico de "La Provvidenza". Ma che bello!
Sa io la sognavo sempre in guepiere, reggicalze e perizoma, rigorosamente
di colore nero. Che goduria. ChissĂ come entrerĂ in scena, sul
palcoscenico della Sua sala di culto. Con una delle mises con cui appare
sul proprio sito www.ornellamuti.it? (Immagino
che avrĂ letto preventivamente il copione.). Ornella Muti, sul
palcoscenico de La Provvidenza, sotto l'immagine di Gesù Cristo
benedicente, anche se leggermente sfiorita, sempre grazia di Dio è: non
Le pare, Eccellenza reverendissimo?
RicorderĂ certamente Eccellenza, Lei che è anche un cinefilo di
prim'ordine (essendo da dieci anni proprietario di sala
cinematografica), il film "L'amante bilingue" dove Ornella Muti, come
protagonista, nel ruolo di Norma e nel rapporto con Juan, a un certo
punto, avendo assunto un'aria di donna fatale, mostra ambigue
attitudini sessuali. Magnifico!
RicorderĂ certamente la Muti nel ruolo di Sandra nell'altro film, più che
religiosamente educativo, dal titolo "Esperienze prematrimoniali" dove,
andando via di casa, la Muti interpreta l'esperienza del sesso libero e
della convivenza fuori del matrimonio. Fantastico! Non Le pare,
Eccellenza? E la famosa scena nel film "Storie di ordinaria follia"?
Quando Ben Gazzara bacia il "fondo schiena" della Muti? Se non la
ricorda, questa scena madre è tutta videodocumentata su You Tube. Che
erotismo. Eccellenza! RicorderĂ certamente la Muti nel ruolo di Matilde
nel film "La stanza del vescovo" di Dino Risi, con Ugo Tognazzi.
Ci sono scene, più che piccanti, in questo film e di cui si rendono
interpreti Ornella Muti e Patrick Dewaere nel film "La stanza del
vescovo".
Ma l'apoteosi dell'erotismo, Eccellenza, la si produce nel film
"Ritratto di borghesia in nero", con baci e carezze molto intime tra
una giovane Ornella Muti e la più matura Senta Berger, nel ruolo di una
lesbica. Molto sensuale, sa!!! Un autentico capolavoro di condensato
erotico!!! Sublime! E dopo tutto ciò, dopo aver criticato la Tatangelo
sulla morale cattolica, per aver messo in crisi un matrimonio solido,
non la imbarazza pagare Lei, proprio Lei, vescovo della Chiesa
cattolica, Ornella Muti, attrice italiana sex symbol della nostra
giovinezza? Ci vuole un bel coraggio a bocciare, da un lato la Tatangelo
e ad ammettere, dall'altro, nella casa del Signore (perchè il
cine-teatro "La
Provvidenza" dovrebbe risultare un manufatto edificato come "edilizia
di culto") un'attrice che si è denudata per una vita, davanti alla
macchina da presa.
Come mai, Eccellenza? Ornella Muti, pagata da Lei per esibirsi nella Sua
sala di culto non è uno schiaffo alla morale cattolica, di cui Lei è
certamente custode e garante? La Tatangelo La imbarazzò, la Muti no?
Beninteso, non ho nulla contro la Muti. Anzi, tutt'altro.
E l'importo di ? 55.000,00 (circa) da Lei corrisposto per due serate al
Grande, GRANDISSIMO MASSIMO RANIERI non è "UNA SCHIFEZZA" come Lei
scrisse nel caso Tatangelo?
Ci spieghi, Eccellenza, perchè la Tatangelo NO e la Muti SI?
Un saluto da Michele Murino
Ma questo manifesto, non è l'unico affiso nelle vie di Vallo a rivolgere critiche al vescovo. In un altro, sempre a firma di Michele Murino, ampia è la critica a Favale per aver addirittura vietato di cantare "O sole mio" in una chiesa di Palinuro:
-Pare che nel 1920 - esordisce il manifesto intitolato "O sole mio" e "Natale a Beverly Hills" durante l'inaugurazione delle Olimpiadi di Anversa,
alla presenza di re Alberto del Belgio, in corrispondenza della sfilata
delle rappresentative nazionali, la banda che eseguiva gli inni ufficiali
avesse smarrito lo spartito della "Marcia Reale". Per risolvere il
direttore passò voce ai suonatori di eseguire 'O sole mio,
immediatamente seguito a gran voce dagli spettatori dello stadio. La
più grande interpretazione di questa canzone - i cui contenuti sono
anche un inno al Creato (Che bella cosa e' 'na jurnata 'e sole,
n'aria serena dopp' 'na tempesta, pe' 'll'aria fresca pare giĂ na
festa, che bella cosa na jurnata 'e sole) - rimane probabilmente quella
di Enrico Caruso. Dappertutto, finanche in Cina ed in Giappone, si
continua a cantare " 'O sole mio " e tutti ne conoscono profondamente i
versi, il contenuto e la melodia. Si saranno rivoltati nella tomba
Giovanni Capurro ed Eduardo Di Capua, gli autori di questo capolavoro,
quando hanno saputo della censura prodotta da Sua Eccellenza Favale il
quale, ultimamente, ne ha vietato l'esecuzione nella chiesa di
Palinuro.
Piuttosto, Sua Eccellenza, avrebbe fatto meglio a censurare la
proiezione del cinepanettone Natale a Beverly Hills ("...una sequela
imbarazzante di doppi sensi da caserma. VolgaritĂ assolutamente gratuite
e una serie di situazioni pecorecce, che non hanno alcuna ragion
d'essere, e che fanno sembrare la sexy-comedy del simpatico Alvaro
Vitali e colleghi, dei gioielli di raffinatezza e fine humour
britannico. Pietro Ferraro da "Il CineManiaco"). Tutto ciò presso la
sala di culto del Centro Pastorale "La Provvidenza" di Vallo della
Lucania, al di sopra del cui schermo campeggia un simulacro che
rappresenta Gesù benedicente il quale, durante le innumerevoli
proiezioni natalizie del cinepanettone in discorso, sembrava ripetere a
gran voce: "Padre, perdona loro perchè non sanno quel che fanno!"
Michele Murino







