Fra una settimana Campania arancio (forse)
di Emilio La Greca Romano | BlogIn dirittura d'arrivo la Campania arancio. Manca poco, una settimana. Così sostiene De Luca. La Campania felix tornerà a una pseudonormalità col procedere e il declino della primavera e l'arrivo della prossima estate. Così dichiara il Governatore della Campania: “Questa è l’ultima settimana di zona rossa, poi al 90% torneremo in arancione”. E, con lungimirante sguardo al prossimo futuro, azzarda una promessa : “Riapriremo i ristoranti di sera. E chi ha la tessera di avvenuta vaccinazione potrà andare al ristorante senza limitazione”. Tutti i tesserati quindi torneranno a vivere una certa normalità, toccati quasi dall'agognata sorte del terzo regno dell'Oltretomba. Si, tornerà la paradisiaca estate e, per eccesso, voleranno al vento le variopinte pezze dalle bocche e ci troveremo in un abbraccio intenso e passionale. L'ottimismo di De Luca lo ha indotto, in realtà, a una dichiarazione più ponderata: «Credo che venerdì prossimo il Cts collocherà in zona arancione anche la Campania al 90%. Usciamo quindi fuori da questa cosa demenziale della zona rossa per la Campania». Perchè demenziale? Il forte aggettivo, relativo a una precisa condizione patologica, utilizzato da De Luca, viene sostenuto perchè la nostra regione classificata appunto con criteri privi di senso, assurdi. "Sono passati in zona arancione, dichiara, regioni come la Lombardia, che ha 4 volte più ricoveri in terapia intensiva rispetto alla Campania, l'Emilia-Romagna che ha più del doppio dei ricoveri in terapia intensiva con 1,3 milioni di abitanti in meno della Campania, il Veneto 900mila abitanti in meno e il doppio di terapie intensive". E' un momento di seria difficoltà e di elevata contestazione da parte di molti gestori commerciali. Forte e disperata si rivela specialmente la denuncia dei ristoratori in lungo e in largo nella penisola.
Dalle stime quantificate dall’Osservatorio sui Bilanci 2019 del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti.
Guardando favorevolmente, alla luce di una prossima decrescita dei casi d'infezione, si palesa la riapertura dei locali nelle ore serali, nel pieno rispetto delle norme di distanziamento, con garanzia di mancati assembramenti, dell'uso obbligatorio delle mascherine e del controllo del territorio da parte delle forze dell'ordine." Noi dobbiamo avere un limite che è quello della movida notturna. Non possiamo scherzare: a mezzanotte tutti a casa. Decidiamo la prossima settimana anche gli orari di apertura, soprattutto per i ristoranti per il servizio serale perché è evidente che il grosso dell'attività avviene di sera e non a pranzo. Anche lì dobbiamo definire un orario: 11,30 di sera o mezzanotte, finirà l'attività di ristorazione, ma l'importante è che dopo tutti vadano a casa perché se abbiamo migliaia di persone in mezzo alla strada, nel giro di due settimane, torneremo in zona rossa. Su questo tutti responsabili". Dobbiamo evitare, lascia intendere De Luca, che il tutto svincoli il controllo. Saranno quindi valutati e indicati gli orari di chiusura. "In questi tre mesi che abbiamo alle spalle il territorio italiano è stato abbandonato a se stesso. Siamo stati nelle mani del Padreterno perché non c'era una pattuglia in mezzo alla strada e avevamo centinaia di ragazzi senza mascherina". Tutto questo non dovrà accadere. Servirà una tessera di riconoscimento a quanti vorranno uscire anche per ristoranti. De Luca prevede, sin d'ora, per i vaccinati una sorta di lasciapassare: «Faremo un'ordinanza per dire che chi ha la tessera di avvenuta vaccinazione può andare al ristorante senza limitazione. Questo passaggio richiede però ancora qualche settimana».







