I virologi contrari alla riapertura della scuola. Il «rischio calcolato» è solo garanzia politica
Adirato Galli per la riapertura della scuola in presenza. Si dice fortemente contrario all’indistinta apertura e, su questa lunghezza d’onda, prefigura un autunno drammatico. II cosiddetto «rischio calcolato» a cui asserisce il premier Draghi è sicuramente oggetto di una valutazione esclusivamente politica che trova scaturigine dalla necessità di dare ossigeno a un Paese estenuato. Saggio ammonimento di De Luca: ”Noi dobbiamo fare molta attenzione perché se apriamo in maniera scriteriata fra 15 giorni torniamo a chiudere tutta l’Italia”
di Emilio La Greca Romano | BlogL’Italia mette nelle casse da morto, in questo periodo, a causa del Covid19, ben 300 corpi e registra 15 mila nuovi contagi lungo tutto lo stivale da quando spunta a quando tramonta il sole. Sulla base di questi dati incontestabili gli scienziati dichiarano netto disaccordo e grossi timori a fronte della politica di riapertura a maggio e in relazione al ritorno in presenza generalizzato nelle scuole il 26 aprile. Quest’ultima data è stata preannunciata da Draghi nel corso della sua conferenza stampa e confermata dal ministro Bianchi.
Il Professore Galli si dice fortemente contrario all’indistinta apertura della scuola in presenza e, su questa lunghezza d’onda, prefigura un autunno drammatico, torneremo punto e a capo. I segnali di frenata iniziali della curva da virus SarsCoV2 registrati in questo momento sono evidentemente attribuibili a un comportamento avveduto, la curva “negli ultimi giorni rivela segnali iniziali di frenata, probabilmente dovuta al ritorno alla didattica in presenza”.
II cosiddetto «rischio calcolato» a cui asserisce il premier Draghi è sicuramente oggetto di una valutazione esclusivamente politica che trova scaturigine dalla necessità di dare ossigeno a un Paese estenuato. Un “rischio calcolato” che però non rende esenti da qualsiasi turbamento gli scienziati. Questa la lettura e l’interpretazione delle dinamiche d’evoluzione di Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo ‘Mauro Picone’ del Cnr. Sebastiani, con riguardo ai riscontri e alla interpretazione dei dati, ritiene che “sarebbe opportuno che le riaperture avvenissero a fine maggio”, a seguito di un vaccino completo di seconda dose, ovvero con entrambe le dosi, tutte le persone con 70 anni o più, che corrispondono all’86% della mortalità per Covid-19, salvando così almeno diecimila vite umane. In questi giorni si cominciano a contare i contagi avvenuti nella settimana pasquale. La Campania è in dirittura zona arancione, ma in realtà non è fuori totalmente dalla rossa. Comportamenti incauti, indotti da restrizioni meno pressanti, potrebbero farci tornare ancora in rosso.
Vincenzo De Luca, Presidente della regione Campania, saggiamente avverte: ”Noi dobbiamo fare molta attenzione perché se apriamo in maniera scriteriata fra 15 giorni torniamo a chiudere tutta l’Italia”. Il riferimento, nella destinazione generalizzata alla facile politica di apertura, viene precipuamente indirizzato alle scuole. In Campania, riferisce l'Unità di crisi, sono stati vaccinati con la prima dose 906.398 cittadini. Di questi 334.982 hanno ricevuto la seconda dose. Le somministrazioni effettuate - dati aggiornati alle 12.00 di ieri sono state, in totale, 1.241.380. Questi dati sono ancora scarsi. Non ci consentono di gridare vittoria.







