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CASTELLABATE: ANCHE LA CROCE ROSSA IMPEGNATA PER IL COVID

ESSENZIALE OVUNQUE IL CONTRIBUTO DEL VOLONTARIATO FONDATO DAL PRIMO PREMIO NOBEL

📅 venerdì 23 aprile 2021 · 📰 CulturaCastellabate

23042021 murale croce rossa 2
Credits Foto

foto autoredi Marisa Russo | Blog

Essenziale è sempre il volontariato che gratifica gli umani in un impegno di generosa solidarietà. In particolare è necessario in questo periodo di pandemia da corona virus.

Il volontariato Internazionale più istituzionalizzato ed antico è quello della Croce Rossa nato nel 1864.

I volontari della Croce Rossa hanno anche in questa occasione aiutato nelle ambulanze, rimanendo vicini ai malati nelle strutture sanitarie e bussando alle porte di chi era solo. Hanno contribuito nel servizio di sostegno psicologico, aiutando con l'ascolto ed il conforto per le paure. Donne e uomini della Croce Rossa hanno suonato ai campanelli delle case degli italiani portando spesa, farmaci ma, soprattutto, sorrisi e calore.

Hanno collaborato con le Istituzioni con i termoscanner in porti e aeroporti, per indagini sulla sieroprevalenza, con presenza nelle scuole, con l'educazione alla salute, distribuendo buoni pasto per chi si trovava in difficoltà. Sono stati allestiti ospedali da campo e tende pre-triage fuori dagli ospedali.

Impegnata anche la Croce Rossa di Castellabate, referente Angela Cipullo, del Comitato Agropoli Cilento.

Si considera la nascita della Croce Rossa il 1864 con la Convenzione di Ginevra. L'abbiamo celebrata con il Murale qui pubblicato realizzato a Saludecio (Rimini) nel Progetto da me Ideato e Diretto “Le Invenzioni dell'8OO”, con la maestria dell'Artista Mauro Trotta.

Dipinto con lo sfondo della grande croce rossa, nata dalla proposta del medico Louis Appia: croce rossa su fondo bianco, in onore della loro bandiera svizzera, di cui è il rovescio, in risalto colui a cui si deve questa Istituzione, Henry Dunant, che sostiene simbolicamente un ferito, evidente un gran libro tridimensionale in gesso che ricorda il suo libro “Il Ricordo di Solferino” in cui descrisse lo scempio dopo la battaglia di Solferino tra i tanti morti e feriti sparsi e con ampio riferimento ai soccorsi prestati dalle donne di Castiglione delle Stiviere ai soldati che in tale paese erano stati portati per poter essere curati!

Come Dunant voleva rompere i simbolici muri di divisioni tra classi sociali diverse, tra situazioni di vittoria e di sconfitta, tra i sofferenti ed i sani, noi con i Murales vogliamo abbattere i "muri" delle divisioni di appartenenze geografiche, temporali, culturali in un coinvolgimento sull'essenzialità dei valori.

Henry Dunant fu educato in una famiglia religiosa, sin da piccolo con valori di altruismo e pratica nel sociale di aiuto ai vari bisognosi, molto appreso nello studio della Bibbia.

Il padre era attivo nell'aiuto agli orfani, mentre la madre lavorava con i malati e i poveri.

Jean Henry Dunant, più noto come Henry Dunant (Ginevra 1828 Heiden 191O), è stato un umanista, imprenditore, e filantropo svizzero, Primo Premio Nobel per la pace nel 1901 per aver fondato la CROCE ROSSA.

Si dedicò anche al tema dell'abolizione della schiavitù. Faceva visita alle case di infelici caduti in miseria. La domenica pomeriggio si recava dai detenuti della prigione dell'Eveché, presentando loro, nella cappella del carcere, conversazioni scientifiche, racconti d'avventura, di viaggi e soprattutto la Bibbia.

Per incapacità di gestione finanziaria cadde in miseria, vendette tutto ciò che aveva per liberarsi da tutti i debiti. Non gli rimase niente e durante la "Conferenza Internazionale delle Società di Soccorso ai feriti in guerra" visse per tre mesi in una soffitta a Parigi, fece la fame in completa miseria. Gli altri che lo ammiravano e lo riverivano non ne erano a conoscenza. Da allora in poi visse oppresso dalle ristrettezze e dalla convinzione che i suoi creditori gli stessero sempre alle costole. Gli anni che vanno dal 1867 al 1875 furono per Dunant di sofferenza. Lo storico Alexis Francois lo definì il “filantropo famelico”, rifugiatosi a Parigi per cercare qualche mezzo di sostentamento. Solo nel 1872 si alleviò la sua miseria, poiché disporrà di un lascito dello zio David di 100 franchi al mese, come rendita vitalizia.

Le pagine delle sue Memoires sono intrise di sofferenza, fisica e morale. Pur nella miseria, scrivendo alla sorella Marie, diceva di essere l'Henry di sempre e di volersi riscattare dalla sua misera posizione per poter riprendere il suo ruolo di filantropo.

Dunant, stanco, malato, arrivò alla fine dei molti tentativi di recupero finanziario tutti andati a vuoto, a guadagnare pero' la posizione di campione umanitario sulla scena europea.

. Alla consegna del Premio Nobel per la pace, diede in beneficenza quasi l'intero premio. Morì povero ma sereno in una stanza d'albergo nel 191O e venne sepolto nel cimitero di Sihlfeld a Zurigo.

particole del murale

murale intero

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