Brunetta valorizza lo smart working fuori emergenza Covid-19. Si è riunita la Commissione tecnica dell'Osservatorio nazionale
di Emilio La Greca Romano | BlogUn altro effetto del Covid è lo smart working. Ha provocato e provoca la fuga dalle città, il trasferimento in centri più piccoli e vivibili e in abitazioni più grandi, con spazi larghi e aperti alla natura. Speriamo che anche il nostro Cilento, con riscontri funzionali, alla luce dello smart working, saprà giocare la carta di meta ambita anche in altri periodi dell’anno! Il lavoro agile ha migliorato l'equilibrio tra lavoro e vita privata, ha agevolato le attività di reclutamento; ha migliorato la produttività; ha stimolato la creatività; ha facilitato la gestione e ha lievitato la fidelizzazione del personale.
Fra gli altri vantaggi va ricordato il risparmio economico dei dipendenti (benzina, abbonamenti dei mezzi di trasporto, parcheggi ecc), risparmio di tempo, condizione migliorativa della vita personale e familiare. Risparmiando tempo e gestendo in autonomia, da casa, il proprio flusso di lavoro, è più facile dedicare momenti alla propria famiglia, ai propri hobby e alle proprie necessità. La Commissione tecnica dell'Osservatorio nazionale del lavoro agile, coordinata dal presidente dell'Aran, Antonio Naddeo, composta da altri 12 esperti tra interni alla Pubblica amministrazione ed esterni, fu costituita dall’allora ministro della Funzione pubblica, Fabiana Dadone. La Dadone nominò i componenti dell’Osservatorio nazionale del lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni e i membri della Commissione tecnica a supporto dell’Osservatorio stesso. La Commissione, su mandato dell’attuale Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, s’insediò il 3 marzo u.s. Compito dell’Osservatorio è quello di verificare l'avanzamento delle amministrazioni nella stesura dei Piani organizzativi del lavoro agile (Pola) e ragionare sugli strumenti di organizzazione del lavoro agile in vista del superamento della fase legata all'emergenza sanitaria. Brunetta tiene molto alla sana pratica e alla regolamentazione dello smart working. Bisogna costruirlo sul massimo pragmatismo, sulla massima responsabilità, per la soddisfazione dei cittadini, l’efficacia e l’efficienza dei servizi.
"Avremo a regime, tra sei mesi, lo smart working come una delle modalità contrattualizzate di espressione del lavoro pubblico e avremo esperienze da studiare, spero tutte di qualità e di successo. Questo è il percorso che abbiamo individuato: massimo pragmatismo, flessibilità e responsabilità, tenendo conto della soddisfazione dei cittadini e dell'efficacia e dell'efficienza dei servizi. Senza nessun pregiudizio, e prendendo spunto dalle esperienze fatte. Ritorno alla normalità non vuol dire ritorno a come eravamo prima, ma ritorno con una valorizzazione delle esperienze che abbiamo fatto e con il lavoro agile contrattualizzato, dunque regolato. E con un'ulteriore novità: nel decreto semplificazioni arriverà una riforma per unificare tutti i Piani oggi richiesti alle amministrazioni, dalla performance al Pola. Una compattazione nel nome della nuova organizzazione del lavoro pubblico il cui motore è il Piano nazionale di ripresa e resilienza". Lo smart working dovrà essere praticato, a dire di Brunetta, senza più rigidità, ma in ragione della soddisfazione dei cittadini e della produttività. Con lo smart working nella pubblica amministrazione si è innestato un processo dinamico, negli ultimi mesi, attraverso tre distinte fasi. La prima è stata quella del lockdown totale, in cui lo smart working è stata la regola. La seconda è stata quella dell'emergenza, in cui è stata fissata la soglia minima del 50%. Con il 'decreto proroghe', di fine aprile, abbiamo inaugurato la terza fase, eliminando la soglia minima. Non si vuole cancellare lo smart working con quest’ultimo provvedimento, lascia intendere Brunetta, “no, non è affatto la cancellazione del lavoro agile, ma la valorizzazione della sperimentazione straordinaria condotta sin qui”. Oggi le amministrazioni pubbliche, scuola compresa, riconquistano la totale autonomia nell'organizzazione del lavoro. Sarà, dunque, possibile applicare lo smart working senza più rigidità. Questa modalità di lavoro troverà una sua regolazione entro fine anno nei contratti di lavoro. Intanto è partita la stagione dei rinnovi contrattuali; il lavoro agile otterrà, entro la fine dell’anno, una sua regolazione nei contratti di lavoro. Fuori dall’emergenza quindi il lavoro agile resterà e sarà di grande supporto alla pubblica amministrazione e alla cittadinanza. Una prima verifica dell'esperienza di questi sei mesi di piena autonomia degli uffici, dichiara Brunetta, l’avremo grazie all’operato dell'Osservatorio e della Commissione tecnica, incaricati a monitorare. Sarà possibile quindi sondare autonomia e responsabilità delle diverse amministrazioni pubbliche.
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