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La scuola affettuosa deve costruire socialità

La pandemia ha impedito la regolare frequenza in presenza alle lezioni. Ciò ha determinato una perdita qualitativa diffusa di apprendimento. Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione: “Io ho detto che la scuola deve essere affettuosa, dobbiamo ricostruire un sapere, un imparare di affetti, non c’è natalità se non ci sono gli affetti”. Oggi occorre attivarsi col fine del recupero del learning loss. Rimanendo ai dati del Cnel al Parlamento, come da riferimento ansa, necessita prendere atto che per oltre 10,8 milioni tra bambini e studenti dal livello pre-primario all’università si registra una perdita di giorni/scuola pari a quasi un quarto di anno scolastico e che la perdita di apprendimenti è stimata per gli studenti italiani in oltre il 30%.

📅 lunedì 17 maggio 2021 · 📰 CovidCilento

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Credits Foto E.L.G.Romano

foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

Bianchi vuole “una scuola affettuosa”, abile nel costruire la socialità. Non è un sogno, né una idea destinata a restare tale. La scuola affettuosa è il contenuto di un vero e proprio programma di politica scolastica. Siamo, dunque, in rottura con la scuola della tradizione sicuramente distante dai connotati d’affezione. A causa della pandemia e della conseguente mancata didattica in presenza, la scuola ha registrato una grave perdita qualitativa di apprendimento. Oggi occorre attivarsi col fine del recupero del learning loss.

Rimanendo ai dati del Cnel al Parlamento, come da riferimento ansa, necessita prendere atto che per oltre 10,8 milioni tra bambini e studenti dal livello pre-primario all’università si registra una perdita di giorni/scuola pari a quasi un quarto di anno scolastico e che la perdita di apprendimenti è stimata per gli studenti italiani in oltre il 30%. Il Ministro dell’Istruzione è fortemente convinto intorno al fatto che “non possiamo accontentarci di tornare alla situazione precedente, ma diviene ormai indifferibile avviare una vera fase costituente per la scuola, (…) che divenga il motore di una crescita del paese”. In primis, auspicando una scuola affettuosa, necessita recuperare gli alunni fragili. Tutto quanto concorre a determinare e ad ampliare la fragilità dei discenti deve essere rimosso. “La scuola, aggiunge il Ministro, deve essere il luogo in cui far crescere capacità critiche, visioni del mondo oltre il presente, il luogo in cui, issandosi sulle spalle dei giganti del passato, imparare ad affrontare un futuro che oggi appare come non mai incerto e fragile”. Con la scuola affettuosa si auspica una scuola priva di rigidità relazionale e funzionale. Alcune rigidità scolastiche si rappresentano nel numero diffuso di discipline separate, già dalle prime classi della scuola media inferiore; il tempo scolastico scandito per ore isolate; l’assenza, spesso, di spazi comuni; il peso eccessivo delle valutazioni. A dire di Patrizio Bianchi: “La scuola deve essere affettuosa, non c’è natalità se non ci sono gli affetti”. Tante le problematiche, ma tante le risorse nella scuola.

“La scuola italiana ha molti problemi, ma anche molte risorse. È dopo la famiglia la prima comunità che i bambini incontrano ed è l’unica istituzione che vede i bambini trasformarsi in ragazzi, in adolescenti e poi giovani, donne e uomini, è una istituzioni che li accompagna nella trasformazione di corpo e mente e deve insegnare come vivere anche il dolore”. Con queste parole il Ministro ha esordito. “Io ho detto che la scuola deve essere affettuosa, dobbiamo ricostruire un sapere, un imparare di affetti, non c’è natalità se non ci sono gli affetti”. E’ importante focalizzare la questione demografica. E’ necessario fornire favorevoli riscontri alla vita. Bisogna rilanciare il dato demografico.

“E’ un tema fondante non per invertire una statistica, ma per ritrovare un sentiero per il nostro Paese. Ripartire dalla vita significa ritrovare una unità che sembra frammentata”. La scuola italiana non deve lasciare indietro nessuno. Il Governo deve accogliere il dettato del Santo Padre. Dobbiamo attivarci fattivamente per un Patto di educazione globale. La scuola deve essere per la vita, una scuola “affettuosa” in cui nessuno si lascia indietro.

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