Concluso il progetto congiunto Ministero dell’Istruzione-Corte Costituzionale. “La Costituzione è strada maestra per i nostri ragazzi”
Una esperienza entusiasmante ed arricchente quella degli incontri tra alunni e giudici costituzionali. “L’educazione costituzionale è fondamentale per far crescere il sentimento di appartenenza alla res publica”
di Emilio La Greca Romano | BlogSi è recentemente concluso il progetto congiunto Ministero-Corte Costituzionale. Tanti giovani hanno vissuto l’esperienza del dialogo diretto con i giudici della Consulta. Restano consultabili on line tutte le lezioni svolte. I lavori si sono conclusi la vigilia della Festa della Repubblica. Una esperienza entusiasmante ed arricchente quella degli incontri tra giudici costituzionali e scuole nell’ambito del progetto "Insieme, Scuola e Corte Costituzionale verso il 2 giugno". Il progetto è stato realizzato dal Ministero dell’Istruzione e dalla Corte Costituzionale. 1.200 alunni interessati e 14 istituti scolastici di secondo grado in tutta Italia, fra il 3 maggio e il 2 giugno hanno approfondito la conoscenza della Costituzione nell’ambito dell’insegnamento scolastico dell’Educazione civica. Nel rapporto dialogico diretto sono stati sviluppati approfondimenti riconducibili ai principi costituzionali, prendendo spunto dagli episodi dei podcast della Corte Costituzionale. Queste le argomentazioni oggetto di trattazione: Arte, scienza e libertà di pensiero (articolo 33 della Costituzione). Bilancio come bene pubblico, debito e giovani (articolo 81). Referendum (articolo 75). Parità di genere (articoli 3 e 51). Lavoro e welfare (articoli 4, 32, 37, 38). Dignità e solidarietà (articolo 2). Funzione rieducativa della pena (articolo 27). Questi alcuni dei temi affrontati.
Alla vigilia della Festa della Repubblica è stato approfondito il tema della Cultura dal Presidente della Corte Costituzionale, Giancarlo Coraggio. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è convinto che la Costituzione resta presenza necessaria anche nei momenti complessi. La Costituzione è il nostro punto di riferimento. La Costituzione è la nostra strada maestra. A suo dire, il Ministero dell’Istruzione, proseguirà nel felice compito di sostegno nell’ambito scolastico verso iniziative di alto livello come questa realizzata in collaborazione con la Corte Costituzionale. "L’educazione alla cittadinanza inizia a scuola, assicura Bianchi; è a scuola che impariamo a vivere in una comunità, a rispettarne le regole, a essere responsabili delle nostre azioni. Ringrazio il Presidente Coraggio e i giudici della Corte per il grande impegno profuso in questo progetto”. Il presidente della Corte costituzionale Giancarlo Coraggio, in linea col pensiero di Bianchi, dichiara: “L’educazione costituzionale è fondamentale per far crescere il sentimento di appartenenza alla res publica, intesa come comunità di donne, uomini e istituzioni impegnati a dare attuazione ai valori costituzionali che sono alla radice del nostro “stare insieme”. Solo attraverso la conoscenza e la condivisione di questi valori i cittadini sono in grado di esercitare i diritti e i doveri che ne derivano. Ne è un esempio la scuola, percepita tradizionalmente come un dovere e non come un diritto, diritto della cui esistenza siamo diventati consapevoli quando la pandemia ne ha impedito il pieno esercizio”.

La Costituzione della Repubblica Italiana è la legge fondamentale del nostro Stato. Si rappresenta vertice della gerarchia delle fonti nell’ordinamento giuridico repubblicano. Si costituisce di 139 articoli e 18 disposizioni transitorie e finali. Fu approvata il 22 dicembre 1947 dall’Assemblea Costituente e promulgata da Enrico De Nicola, Capo provvisorio dello Stato, il 27 dicembre seguente. Entrò in vigore il 1 gennaio del 1948. Calamandrei, padre costituente, nel celebre discorso del 26 gennaio 1965 definì la Costituzione “rinnovatrice” e “progressiva”, perché i suoi Titoli mirano a trasformare la società e a realizzare qualcosa di concreto e duraturo. Aristotele nel III libro della Politica: “Quelli che hanno in animo di occupare le più alte cariche di governo devono anzitutto dimostrare attaccamento alla costituzione stabilita, ovvero quella politéia capace di tendere verso il bene comune e verso una libera comunità fondata sulla condivisione e sull’uguaglianza”.
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