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Campania, 10 milioni di euro per la Formazione, per qualificare l’offerta e contrastare la dispersione scolastica

La Campania è una delle regioni con il tasso più alto di dispersione scolastica. Un dato ancora più allarmante alla luce delle difficoltà della scuola durante la pandemia. Armida Filippelli: nostro obiettivo è quello di puntare sull’importanza dell’acquisizione di nuove competenze, rendendo più sinergici i sistemi d'istruzione e formazione con il mercato del lavoro per contrastare in questo modo la dispersione scolastica, dando ai giovani la possibilità di completare il percorso di studi e spesso di trovare anche uno sbocco occupazionale.

📅 venerdì 4 giugno 2021 · 📰 AttualitàCilento

04062021 ass regionale
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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

Il nostro Paese si distingue, purtroppo, anche per il più alto tasso di abbandono scolastico in Europa. La povertà educativa in Italia resta un grosso problema da affrontare e risolvere. La questione tocca incisivamente il Sud. La Campania è una delle regioni più svantaggiate.

In regione, infatti, malgrado “facili annate” riservate ai diplomandi per forze maggiori, il 18,5% della popolazione tra 18 e 24 anni ha solo la licenza media, un dato del 4% superiore alle media nazionale. Le cause dell’abbandono scolastico spesso si riscontrano nella marginalità sociale, in quelle condizioni che inducono a una frequenza saltuaria e alla definitiva rinuncia agli studi. E’ una piaga quella dell’abbandono degli studi che riguarda l’intero mondo scuola e che affligge principalmente il Mezzogiorno. Il disagio economico e sociale si rappresenta causa dell’abbandono scolastico precoce. La difficoltà poi di trovare risposta alla necessità occupazionale e l’aggravamento delle disuguaglianze incidono fattivamente nella determinazione della crescita del fenomeno di rinuncia. Per questo disagio ne paga il prezzo l’intera società, non soltanto il singolo; il sistema sociale, nella sua interezza, diviene più debole e insicuro. Attualmente si registrano ancora tanti abbandoni nelle isole, in Campania e in Puglia. Il Riformista ritiene che nelle due isole, Sardegna e Sicilia, la quota di giovani che abbandonano prematuramente gli studi supera il 20%. Poco sotto il 20% anche Campania (19,1%) e Puglia (18,6%). Per fornire una concreta risposta al diffuso problema la regione Campania ha finanziato 10 milioni di euro per la Formazione, per qualificare l’offerta e contrastare la dispersione scolastica.

In Campania, in sostanza, è stata approvata la riprogrammazione delle risorse finanziarie pari a 10.000.000,00 di euro, per potenziare il Sistema di Validazione e Certificazione delle Competenze (SVCC), rafforzare la qualificazione dell’offerta formativa e favorire l’occupabilità giovanile. “Il nostro obiettivo, ha dichiarato Armida Filippelli, assessore regionale alla Formazione professionale della Campania, è quello di puntare sull’importanza dell’acquisizione di nuove competenze, rendendo più sinergici i sistemi d'istruzione e formazione con il mercato del lavoro per contrastare in questo modo la dispersione scolastica, dando ai giovani la possibilità di completare il percorso di studi e spesso di trovare anche uno sbocco occupazionale. Abbiamo finanziato, aggiunge, la quarta annualità dei percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore-IFTS, nei settori strategici della RIS 3 e del Documento strategico regionale; è stata potenziata la linea di azione del Sistema Duale per il sostegno all’attivazione di percorsi IeFP, attuando ulteriori due annualità per contrastare la dispersione scolastica e abbiamo finanziato borse di ricerca e attività sperimentali di formazione per ricercatori e tecnici di ricerca”. I 10 milioni di euro sono così ripartiti: € 1.000.000,00, a valere sul POR Campania FSE 14/20, Asse III, PI 10.iii, Obiettivo Specifico 13, per il potenziamento ed il rafforzamento del Sistema di Validazione e Certificazione delle Competenze (SVCC) in coerenza con le Politiche di sviluppo dei Servizi per il Lavoro e dell’Offerta formativa; € 4.500.000,00 a valere sul POR Campania FSE 14/20, Asse III, PI 10.iv, Obiettivo Specifico 15 per la realizzazione della IV Annualità dei percorsi di formazione tecnica e professionale denominati IFTS; € 2.500.000,00 a valere sul POR Campania FSE 14/20, Asse III, PI 10.i, Obiettivo Specifico 12, per la sperimentazione, nell’ambito del Sistema Duale, della Linea di azione dell’Impresa Simulata per tutti i percorsi IeFP, € 2.000.000,00, a valere sul POR Campania FSE 14/20, Asse III, PI 10.iii, Obiettivo Specifico 14, per l’erogazione di borse di ricerca e/o attività sperimentali di formazione per ricercatori e/o tecnici di ricerca, nell’ambito del progetto Distretti ad Alta Tecnologia, Aggregazioni e Laboratori Pubblico Privati per il rafforzamento del potenziale scientifico e tecnologico della Regione Campania.


Armida Filippelli, assessore regionale alla Formazione professionale della Campania, originaria di Guardia Sanframondi, la fedelissima di Zingaretti, attualmente prende il posto di Chiara Marciani. Proprio la sua esperienza in scuole di trincea le fa rafforzare la convinzione che la scuola pubblica, nella sua missione, debba partire dal contesto in cui opera e affrontare il disagio ambientale, oltre che porsi l’obiettivo didattico e pedagogico. Per questo ha organizzato e diretto corsi di formazione rivolti ai genitori ed in particolar modo alle madri dei quartieri spagnoli. Da Dirigente scolastica, proprio per contrastare la dispersione scolastica, Filippelli si è mossa con l’idea che la scuola dovrebbe sviluppare le abilità lavorative dei giovani fin da piccoli perché, se la maggioranza dei giovani vuole studiare, altri vogliono imparare un mestiere e guadagnare il prima possibile e, se non si dà una risposta concreta anche al secondo gruppo, finiscono per abbandonare. Per questo è stata promotrice di molti convegni internazionali sulla povertà educativa e l'inclusione sociale per riflettere e proporre ad esempio sul sistema duale tedesco, nella convinzione che il sistema regionale può dare un contributo importante sulla formazione per far fare esperienze laboratoriali, anche rivitalizzando botteghe di mestieri antichi e preziosi, che hanno reso Napoli una grande capitale nel passato.

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