Baronissi, la discarica a cielo aperto si trova a 50 metri dalla scuola
SALERNO - Segnalata una discarica a cielo aperto nel centro di Baronissi. Televisioni, pneumatici di camion, contenitori di plastica, materiali di risulta che vengono scaricati anche di giorno, nonché tubi e coperture in amianto, senza contare qualche colata di percolato che non si sa da dove proviene, poiché parte dei rifiuti sono nascosti da erbacce ed arbusti. Il tutto depositato nell’area mercatale, dove il giovedì si sistemano le bancarelle che vendono alimenti e a circa 50 metri dalla scuola elementare del quartiere «Nuova irno». Interessate diverse decine di metri quadrati poco distanti dal quartiere Cariti e dallo stesso palazzo municipale. A denunciare la situazione uno dei residenti, Alessandro Di Matteo che abita nel parco proprio di fronte alla zona interessata dai rifiuti, e che si è fatto portavoce degli altri inquilini.
«Più di una volta ho chiamato i vigili urbani — racconta — ma, oltre ad una verifica, non è stato fatto nulla. L’area non è stata bonificata e l’ultimo camion è venuto a scaricare venerdì scorso». In quella zona, fino a circa sei mesi fa, si trovavano alcuni degli ultimi prefabbricati post sisma. Una volta abbattuti, a detta del signor Di Matteo, non si è mai avuta una completa bonifica. «Basterebbe davvero poco — dice — per evitare questo scempio. Una recinzione per impedire l’accesso, un faro per illuminare il posto e non guasterebbe una telecamera come deterrente per i recidivi». Il comune di Baronissi è stato più volte premiato per il suo virtuosismo in merito alla raccolta differenziata, che ha superato il 60%, e da poco è stata messa in funzione l’isola ecologica, dove i cittadini possono consegnare tutto il materiale, che non sia l’umido, senza oneri economici.
«Il problema più grande— spiega Francesco De Simone, consigliere comunale di opposizione— è l’inquinamento che questa discarica a cielo aperto può creare. Per questo motivo chiediamo che il comune si attivi presso l’Arpac e l’Asl, affinché venga fatto al più presto un sopralluogo che verifichi lo stato dei luoghi e quale tipologia di rifiuti nascondono le erbacce».







