Contagi delta e mascherine a fuoco di spade in Campania. Scuola, verso la presenza a settembre
di Emilio La Greca Romano | BlogOltre il 30% della popolazione complessiva del Paese ha completato il ciclo vaccinale anti-COVID, fa sapere il governo. In Campania, a seguito delle attività settimanali di sequenziamento previste da piano di sorveglianza genomico della Regione, condotto dall’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, Azienda Ospedaliera Dei Colli (ospedale Cotugno) e Tigem, sono stati esaminati 321 campioni di soggetti risultati positivi al Covid 19 con tampone molecolare. Dalle indagini è emersa la presenza di 170 varianti inglesi, 82 varianti indiane, 36 varianti brasiliane, 6 varianti colombiane e 23 europee. Sono in corso ulteriori approfondimenti epidemiologici e sullo stato vaccinale dei soggetti presi in esame.
Dal 28 giugno nelle zone bianche della penisola resta l'obbligo di portare con sé la mascherina, ma all'aperto potrà non essere indossata, prevede l'ordinanza firmata dal ministro della Salute. Vincenzo De Luca, Governatore della Regione Campania, non la pensa così. “La riapertura della nostra società non è impedita dall'uso responsabile della mascherina. Ho assistito in queste ore a un dibattito demenziale, è sembrato che abbandonare la mascherina fosse come completare lo sbarco in Normandia o conquistare la costituzione democratica. Un dibattito totalmente idiota. La mascherina serve a proteggere innanzitutto se stessi e le proprie famiglie. Qualcuno ha detto addirittura che senza la mascherina verranno turisti in allegria. A me pare il contrario: i turisti vengono quando sono sicuri che c'è una società responsabile, non scapigliata e perduta nella movida irresponsabile che ci porterebbe, e ci porterà se sarà irresponsabile, a un nuovo calvario nel mese di ottobre” Il ministro della Salute Roberto Speranza ha annunciato: "Dal 28 giugno superiamo l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto in zona bianca, ma sempre nel rispetto delle indicazioni precauzionali stabilite dal Cts". Il cauto De Luca potrebbe apparire bastian contrario, disobbediente per sistema, ma non è così, assume una posizione contrastante alle direttive nazionali: "In Campania manterremo l'obbligo della mascherina all'aperto anche in estate".
Il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, chissà perché, non la può pensare uguale: "Sono assolutamente favorevole già da oggi a togliere le mascherine all'aperto perché credo che in questo momento è veramente inutile, se non controproducente per altre patologie". Mentre continua il contrasto di opinioni sostenuto con ragioni proprie da ciascuna delle parti, con distanza dalle controversie, spesso politiche e non di urgenza e responsabilità sanitaria, con la conversione in GU del Decreto, si comincia a parlare di smartworking in forma semplificata fino a tutto il 2021, di sorveglianza sanitaria di corsi di formazione in presenza dal 1° luglio e in zona gialla, di green pass e attività in presenza.
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, guardando positivo, intravede un settembre di quasi normalità. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare..” Sovvengono immagini di sbiadita e remota normalità con la magia della scrittura dannunziana. Una normalità che, purtroppo, non si intravede, con gli stessi effetti di autenticità e luminosità descritti dal poeta vate. Intanto Bianchi, come capocordata per mari, monti e valli conduce tutti nelle linde e fresche scuole settembrine, il Ministro “vuole tutti gli alunni in presenza nelle classi”. Ci auguriamo che questo sogno possa avverarsi appieno. Intanto le perplessità trovano scaturigine dal fatto che la politica di turno e la forza dell’economia, esclusivamente sulla base del parziale beneficio del vaccino, vedono già in atto un facile processo di ripartenza, quando in verità, invero, resta la preoccupazione delle diffuse varianti per il prossimo autunno. In Campania preoccupa seriamente la variante Delta. La guerra non è finita, stiamo ripartendo mentre ancora si moltiplicano macerie con le varianti e solo il 30% della popolazione complessiva del Paese ha completato il ciclo vaccinale anti-COVID.
Nella nostra regione risulta contagiato Delta uno su quattro. Come sopra riferito tra 321 campioni sequenziati, 82 sono positivi alla variante indiana.
Bianchi sognatore intravede, malgrado tutto, felice lucentezza settembrina. E, a suo dire, quanti si son persi e quanti non saranno presenti, non avranno responsabilità. La scuola dovrà battersi il petto, suo sarà il peso del “mea culpa”. “Se un ragazzo non viene a scuola non è colpa del ragazzo, ma di tutta la scuola”, ne è convinto Patrizio Bianchi. Il “Confiteor” mediante cui il fedele riconosce la propria colpevolezza esprimere però la rassegnazione di fronte alle conseguenze di un proprio errore. La scuola, in contraltare, non si rassegna! “La dispersione scolastica, purtroppo, è stata esaltata dal Covid, dice Bianchi. Noi pensiamo che il Paese non può ripartire se non si eleva il grado di competenza, la qualità delle conoscenze. Siamo di fronte a una grande fase di trasformazione tecnologica e il rischio è che questo diventi un altro elemento di separazione tra Nord e Sud, tra le città e le campagne. Stiamo nella situazione in cui migliaia di persone nel Paese stanno lavorando per portare i bambini e i ragazzi nelle classi in presenza, ma con una presenza diversa. Più matura. Significa, ad esempio, ribadisce il Ministro, che se un ragazzo non viene a scuola non è colpa del ragazzo, ma di tutta la scuola…”. Bianchi è attivamente impegnato nella riduzione degli studenti per classi. A tal fine sono state prorogate le misure economiche a sostegno dei dirigenti utili a mantenere gli altri spazi per le attività scolastiche con alunni per classe in minor numero: possono mantenere spazi aggiuntivi per effettuare lezioni con il distanziamento previsto. “Poi vediamo di tornare davvero alla normalità, in ambienti con spazi più ravvicinati, ha dichiarato Patrizio Bianchi. La scuola è il centro del Paese, a settembre sarà dunque in presenza”. Affinchè il sogno della scuola tutta in presenza si realizzi il commissario per l’Emergenza, Francesco Paolo Figliuolo, la patata bollente la mette nelle mani dei Dirigenti.
“I presidi dovranno rendere sicura la permanenza a scuola dei bambini e dei ragazzi che sceglieranno di non vaccinarsi. Il vaccino è uno dei pilastri della lotta al virus, ma per me nessuno mai deve essere discriminato: finche ci sono le leggi che permettono la non obbligatorietà, chi organizza l’attività scolastica deve mettere in campo tutto quello che è possibile”. Il Ministro Bianchi auspica un ritorno di normalità a settembre, tutti in verità vogliamo tornare a una condizione riconducibile alla consuetudine o alla generalità, interpretata come ‘regolarità’ o anche ‘ordine’; tutti vogliamo tornare a come eravamo. Ci incoraggiano le parole del nostro appassionato Ministro dell’Istruzione: "Bisogna tornare a scuola tutti insieme, in presenza, ma non bisogna avere paura degli strumenti. La scuola deve insegnare una capacità critica dell’uso degli strumenti.
La didattica a distanza non sostituisce l’insegnante o la scuola in presenza, ma serve ad allargare i rapporti”. Avvertiamo, ha detto Bianchi, “la necessità di formare di più gli insegnanti e andare verso il superamento dei modelli della didattica formale del secolo scorso. Si è riflettuto anche sulla transizione scuola lavoro, occorre avere molti strumenti per affrontare anche la trasformazione del lavoro". Ci disponiamo nel folgore di Settembre, verso il supremo lume della grazia della normalità.
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