Il 4 ottobre inizia la Settimana Nazionale della Dislessia, si festeggiano San Francesco d’Assisi, l’onomastico del Santo Padre, la pace, la fraternità, il dialogo e gli animali
Papa Francesco: Il “dono”, che si celebra in Italia il 4 ottobre, non è un concetto astratto, un generico richiamo al “regalo”, tanti regali possono essere “interessati”, non gratuiti , ma un atteggiamento e un’azione che hanno le proprie radici nel messaggio del Vangelo. Tutti, specialmente i ragazzi e i giovani, sono chiamati a fare la stupenda esperienza del dono. Si tratta di un’esperienza educativa, che fa crescere umanamente e spiritualmente, aprendo la mente e il cuore agli ampi spazi della fraternità e della condivisione. Inizia oggi la sesta “Settimana Nazionale della Dislessia”, in concomitanza con la “European Dyslexia Awareness Week”, promossa dalla “European Dyslexia Association” (EDA).
di Emilio La Greca Romano | BlogIl 4 ottobre, è quasi una briscola carica, una data che mette insieme tante cose. Inizia la Settimana Nazionale della Dislessia. Da oggi, infatti, fino al giorno 10, diversi e diffusi sono gli eventi per i docenti. Giornata del dono, della pace, della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni diverse. Giornata degli animali e, infine, giornata entro la quale il calendario liturgico della chiesa cristiano-cattolica fa ricadere i festeggiamenti in onore di San Francesco d’Assisi, il santo patrono persino delle bestie più selvagge e feroci. Oggi, insomma, di tutto e di più. Veramente tanta roba.
I DSA, i disturbi specifici dell’apprendimento, sono disturbi del neurosviluppo che interessano la capacità di leggere, scrivere e calcolare in modo corretto e fluente che si manifestano con l'inizio della scolarizzazione. In base al tipo di difficoltà specifica che comportano si distinguono la dislessia, la disortografia, la disgrafia, la discalculia. Per dislessia si intende un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà nell’imparare a leggere, in particolare nella decifrazione dei segni linguistici, ovvero nella correttezza e nella rapidità della lettura. La disortografia è un disturbo specifico di scrittura e si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. La discalculia si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri. Mentre la disgrafia è un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. Si stima su scala nazionale in Italia almeno la presenza di un alunno dislessico per classe.
L’Associazione Italiana Dislessia dichiara “..I dati sembrano suggerire che la frazione di ragazzi con DSA possa essere ben oltre il 5%..”. La manifestazione di quest’anno porta il titolo: “DSA: un mondo in una mappa”. “Quello dei DSA è un mondo articolato, pieno di sfaccettature da scoprire e valorizzare. AID è impegnata su questo fronte da oltre 20 anni, realizzando attività di formazione, informazione, ricerca, promozione dei diritti e dell’autonomia, in un'ottica di collaborazione con tutti gli stakeholders in ambito DSA. Le iniziative della settimana nazionale della dislessia 2021 si concentreranno su questi 5 pilastri della mission di AID, per ribadire il diritto delle persone con DSA a realizzarsi pienamente, sotto il profilo individuale, sociale e professionale. In continuità con quanto organizzato negli anni scorsi, l’obiettivo della settimana nazionale della dislessia 2021 è sensibilizzare l’opinione pubblica sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento, con una riflessione ampia, dalla scuola, all’università alla sfera degli adulti e del lavoro. Il 4 ottobre del 2015, il Santo Padre, festeggiò il Patrono d’Italia e la prima Giornata del Dono. Non è pura casualità quella della celebrazione del dono nella ricorrenza di San Francesco d’Assisi. “Il dono più grande che Dio ha fatto a ciascuno di noi è la vita, ricorda Papa Francesco; la vita fa parte di un altro dono divino originario che è il creato. Tutti dovremmo sentire la grande responsabilità di custodire adeguatamente il creato e averne cura, proteggendolo dalle diverse forme di degrado. Abbiamo il compito di conservare e consegnare integro alle future generazioni il pianeta, che abbiamo ricevuto come dono gratuito dalla bontà di Dio. Di fronte alla crisi ecologica che stiamo vivendo, la prospettiva del dono ricevuto e da consegnare a chi verrà dopo di noi è motivo di impegno e di speranza. Il dono della vita e il dono del creato provengono dall’amore di Dio per l’umanità; anzi, attraverso questi doni Dio ci offre questo suo amore. E nella misura in cui ci apriamo e lo accogliamo, possiamo diventare a nostra volta dono d’amore per i fratelli. Ce lo ha ricordato Gesù durante l’Ultima Cena, quando lasciò ai suoi discepoli il «comandamento nuovo» dell’amore. Sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, l’ora della sua Pasqua di morte e risurrezione, Egli si congeda dagli Apostoli con la consegna dell’amore, quasi fosse un testamento. E dice: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri» (Gv 13,34).

Il “dono”, che si celebra in Italia il 4 ottobre, non è un concetto astratto, un generico richiamo al “regalo” – tanti regali possono essere “interessati”, non gratuiti –, ma un atteggiamento e un’azione che hanno le proprie radici nel messaggio del Vangelo. Tutti, specialmente i ragazzi e i giovani, sono chiamati a fare la stupenda esperienza del dono. Si tratta di un’esperienza educativa, che fa crescere umanamente e spiritualmente, aprendo la mente e il cuore agli ampi spazi della fraternità e della condivisione.
Così si costruisce la civiltà dell’amore! Per queste ragioni il Giorno del Dono è un’opportunità stimolante prima di tutto per i giovani: perché possano scoprire che il dono è una parte di noi stessi che viene gratuitamente regalata all’altro, non per perderla, ma per aumentarne il valore. Donare fa sentire più felici noi stessi e gli altri; donando si creano legami e relazioni che fortificano la speranza in un mondo migliore”. In linea ai dettati del Santo Padre ci auguriamo che tutti i giovani della nostra scuola si affermino difensori della vita, custodi del creato, testimoni dell’amore donato che genera frutti di bene per la collettività.

© RIPRODUZIONE RISERVATA







