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“Piccoli eroi a scuola, il gioco motorio per lo sviluppo delle attività di base nella Scuola dell’Infanzia”

Il progetto è rivolto ai bambini dai 3 ai 5 anni. E’ finalizzato alla costruzione del sé anche in relazione con l'altro, attraverso il movimento e lo sviluppo di abilità percettivo-motorie, cognitive e linguistiche.

📅 venerdì 15 ottobre 2021 · 📰 CulturaCilento

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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

Si riparte anche con i piccoli. Tornati a scuola in presenza sicura si focalizza l’attenzione specialmente sui nostri bambini, il nostro futuro, la nostra speranza. Si attiva, dunque, una programmazione ludico-motoria per la Scuola dell’Infanzia. E’, in sostanza, un Progetto denominato: “Piccoli eroi a scuola, il gioco motorio per lo sviluppo delle attività di base nella Scuola dell’Infanzia”. Il Ministero dell’Istruzione, col supporto dell’USR Calabria, anche quest’anno, promuove il progetto ludico-motorio. La finalità consiste nella costruzione del sé anche in relazione con l’altro, attraverso il movimento e lo sviluppo di abilità percettivo-motorie, cognitive e linguistiche. Si vuole sviluppare il senso dell’identità personale, del gioco e del lavoro costruttivo e creativo con gli altri bambini, della percezione di appartenere a una comunità col favore di una serie di attività motorie adeguate per questa fascia d’età. Bisogna orientarsi in termini di potenziamento delle abilità individuali per affrontare sicuri i prossimi segmenti scolastici. Per rispondere a questa esigenza si rappresenta prezioso il contributo che l’esperienza ludico-motoria propone. La contestualità scolastico-infantile si traduce opportunità d’incontro e favorevole sviluppo di prime autonomie personali. La scuola d’infanzia è spazio fortunato entro il quale è data la possibilità dell’incontro e dello scambio. Mettere in comune oggetti e materiali è una esperienza di crescita formativa importante. La scuola dell’Infanzia è uno spazio di relazioni multiple da vivere ed esplorare, da conoscere e condividere in cui bisogna imparare ad orientarsi e a muoversi con altri.

Tanto viene enunciato dalla Commissione Infanzia, Sistema integrato zero-sei D.lgs. n.65 del 2017 - 6 maggio 2020. In coerenza con le Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione (D.M. n. 254 del 2012), il progetto, partendo dai campi di esperienza e attraverso l’aspetto ludico delle sue attività, permette di iniziare ad “acquisire competenze attraverso il giocare, muoversi, manipolare, curiosare, domandare, imparare a riflettere sull’esperienza attraverso l’esplorazione, l’osservazione e il confronto”.

L’iniziativa si rivela anche di supporto per l‘azione educativa degli insegnanti. In base all’obiettivo da raggiungere per fascia di età, è possibile sintetizzare le finalità delle attività psicomotorie in comunicazione, conoscenza, stimolazione al fare, sollecitazione alla ricerca. Grandi e piccoli ovviamente hanno bisogni relazionali innati. Sin da piccoli è reso manifesto il trasporto alla socializzazione. La psicomotricità è un momento importante del grande processo di collettivizzazione. In tal modo viene favorito il controllo e l’autocontrollo del corpo, l’incontro, il rispetto di regole, competenze, linguaggi, desideri d’espressione, interscambio di esperienze. Il bambino si racconterà con la sua storia e si incontrerà con la storia altrui. Tramite il gioco e le attività motorie gli sarà permesso di sviluppare consapevolezza e padronanza del proprio corpo e delle proprie azioni, fino ad esprimere per mezzo del corpo un proprio linguaggio interiore. Per la fascia d’età 3-4 anni, lo sviluppo psicomotorio e l’acquisizione delle capacità sono straordinari. Il bambino impara a vestirsi da solo, a parlare in maniera sempre più complessa e imita gli adulti e i compagni di gioco.

Dai 5 ai 7 anni poi migliorano le competenze motorie, anche se lo sviluppo corporeo non è del tutto integrato. Migliorano anche la coordinazione e l’equilibrio. I bambini sono alla ricerca di nuove esperienze motorie e sono molto motivati al movimento e al gioco. Il gioco, dunque, riveste un ruolo fondamentale per lo sviluppo intellettivo. E’ il gioco che stimola la memoria.

E’ il gioco che stimola l’attenzione e consente di ampliare gli schemi percettivi. Dal gioco scaturisce la capacità di confronto e la relazione. Attività ludica carente è spia di gravi problemi cognitivi. Jean Piaget, Lev Semënovič Vygotskij e JeromeBruner sono solo alcuni autori che hanno trattato l’importanza della ludicità nel bambino. Jean Piaget correla lo sviluppo ludico a quello mentale. Il gioco, asserisce, è la "più spontanea abitudine del pensiero infantile". I giochi dei bambini non sono giochi, e bisogna considerarli come le loro azioni più serie, ritiene M. De Montaigne.

Il ruolo dell’attività ludica nell’educazione motoria e nell’apprendimento è imprescindibile. Giocando si educano gli schemi motori e posturali, le capacità motorie, le abilità generali e specifiche. E’ possibile con l’attività ludica sviluppare il senso della socievolezza, dell’autocontrollo e della misurazione delle proprie capacità. “Piccoli eroi a scuola, il gioco motorio per lo sviluppo delle attività di base nella Scuola dell’Infanzia” è un Progetto da considerare per attuare giochi in libertà come frutto della motricità spontanea, simbolici, imitativi, con regole, di avviamento allo sport. Muoversi non serve soltanto per soddisfare un bisogno biologico. Col movimento pensiamo, esprimiamo, scopriamo. E dall’apprendimento motorio poi deriveranno e si svilupperanno tutte le altre esperienze che il bambino è chiamato a vivere come essere umano.

Emilio La Greca Romano

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