Menu
Cerca Effettua una ricerca

📰 Categorie

📍 Località

Il Vescovo: "I giovani vengano a me, li assumo"

📅 23/10/2007 · 📰 AvvisiSalerno

Null
Credits Foto

Vescovo operaio o vescovo imprenditore? “Solo padre di famiglia”, ribatte sorridendo monsignor Giuseppe Rocco Favale della diocesi di Vallo della Lucania che, con la sua opera, è riuscito a dare lavoro a venti persone. E la comunità, silente, osserva, ammira e partecipa alle attività della diocesi. Nato a Irsina (a Matera) l'11 luglio 1935, divenuto sacerdote nel 1962, Favale è stato ordinato vescovo il 1° maggio 1989. La diocesi vallese occupa, quasi per intero, la penisola cilentana: comprende 54 comuni, con 160 mila abitanti, 130 parrocchie, dove operano 80 sacerdoti. Parte oggi un’inchiesta su vescovi e sacerdoti che si impegnano inattività imprenditoriali.

Nel corso degli anni, grazie all’incessante opera del suo vescovo, la comunità di Vallo della Lucania ha visto nascere importanti attività produttive, sociali e culturali. Eppure monsignor Giuseppe Rocco Favale non ama le definizioni preconfezionate. Non si sente un imprenditore, ma solo “un padre di famiglia, che pensa all’educazione spirituale dei propri figli, ma anche alle loro esigenze materiali, quindi, lavoro, cultura, strutture, e così via”. Una concezione quanto mai semplice, ma rivoluzionaria: non solo evangelizzazione dei fedeli e amministrazione dei sacramenti, non solo opera liturgico-pastorale e caritativa, ma anche organizzazione concreta della diocesi e della comunità di riferimento. Ed è quello che chiede Papa Benedetto XVI quando, da piazza del Plebiscito a Napoli, lancia un appello ai cattolici italiani perché si impegnino in politica e nel sociale. “Ho voluto rispondere alle esigenze essenziali che mi sono state presentate dalle persone — spiega il vescovo Favale — ho puntato su uno sviluppo sociale ed economico del territorio. E’ nata così una struttura polivalente con 500 posti a sedere, che accoglie attività teatrali e culturali”. Il cine-teatro "La Provvidenza" (www.teatrolaprovvidenza.it) ha visto salire sul palco Anna Mazzamauro, Giorgio Albertazzi, Vincenzo Salemme. Per la stagione 2007-2008, ai nastri di partenza, il cartellone presenta Lello Arena, Peppe Barra, Nino D’Angelo, Carlo Giuffrè, Flavio Bucci, Deborah Caprioglio, Loretta Goggi. La direzione artistica è di Carlo Sacchi. Grazie agli input del “vescovo del fare” sono nate scuole di ballo, una palestra, un museo, la mensa per i poveri e un ristorante denominato "Sinodo". “Ho iniziato a dare lavoro a un detenuto che non poteva uscire dalla città — ricorda il vescovo — poi a un papà di nove figli, poi, ad alcuni disoccupati. Man mano il numero è cresciuto. Un’attività non molto remunerativa, però. Per far fronte alle spese e agli stipendi, infatti, utilizzo i fondi dell’8 per mille. Diciamo che restituisco ai cittadini quello che versano alla Chiesa cattolica, dando lavoro a venti operai della diocesi”. Ma l’opera del vescovo continua con altre iniziative, come la scuola di teologia, il centro di formazione per i laureati e quella che darà alla luce un camping. “Ho tentato di sostenere la nascita di alcune cooperative — aggiunge — ma hanno avuto vita breve perché manca la mentalità e la pazienza di attenderne i frutti”. Una cosa è certa, Favale ha avviato una formidabile opera di stimolo economico e culturale in una zona, il profondo Cilento, abbandonato a se stesso, soprattutto, dopo il terremoto dell’80. E grazie a un pool di tecnici, un organizzato ufficio di piano — che fa concorrenza agli uffici tecnici comunali — un buon sistema informatico, il vescovo è riuscito a ridare alla sua comunità un nuovo senso di appartenenza. Facendo della diocesi il motore, il punto di riferimento per tutte le parrocchie del comprensorio che hanno avviato attività e iniziative socio-culturali dirette a dare risposte concrete ai giovani.

di Basilio Puoti

Fonte: denaro.it

Cilento Notizie su GNews
Leggi il nostro regolamento dei commenti prima di commentare.