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“Uniti per la scuola”

Domani, lunedì 22 novembre, i Ministri Bianchi e Franceschini, presenteranno l’iniziativa sperimentale promossa da UNITA, Accademia del Cinema-Premi David di Donatello e Alice nella Città. Prosegue l’opera sinergica dei Ministeri dell’Istruzione e della Cultura, col fine di garantire maggiore legame nel mondo scolastico-culturale, sicura vicinanza da parte dei giovani al patrimonio storico-artistico e di conoscenza del nostro Paese, coerentemente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

📅 domenica 21 novembre 2021 · 📰 AttualitàSalerno

21112021 bianchi e franceschini
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foto autoredi Emilio La Greca Romano | Blog

Si tratta di un’iniziativa di formazione sperimentale ideata dall’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, in collaborazione con l’Accademia del Cinema Italiano-Premi David di Donatello e “Alice nella Città”. “Uniti per la scuola”, è una proposta che verrà promossa in 10 scuole di diverse città italiane. Il progetto sarà presentato nella Sala della comunicazione “Aldo Moro” del Ministero dell’Istruzione. L’evento potrà essere seguito in diretta sul sito e sul canale YouTube del Ministero, alle 12.30. Destinatari della sperimentazione sono gli studenti e i docenti.

“Uniti per la scuola” ha la finalità di individuare nuove prospettive didattiche con l’ausilio di pedagogisti e interpreti del mondo del teatro e dell’audiovisivo e, grazie al supporto, degli stessi docenti e studenti, con l’uso di tecniche teatrali e cinematografiche, collocate in un’adeguata cornice pedagogica. Insieme ai Ministri Bianchi e Franceschini, saranno presenti Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell'Accademia del Cinema Italiano-Premi David di Donatello, Vittoria Puccini, Presidente di “UNITA-Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo”, e Pierfrancesco Favino, socio fondatore di “UNITA”, Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, Direzione Artistica di “Alice nella Città”.

Sarà siglato un Protocollo d’Intesa con le associazioni presenti per avviare un ampio percorso comune di formazione dedicata al mondo della scuola. Dario Franceschini, dal 13 febbraio 2021, è Ministro della Cultura nel Governo Draghi, incarico che ha ricoperto nei governi Renzi, Gentiloni e Conte II, come "ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo". Avvocato, scrittore e politico del Partito Democratico, originario di Ferrara, conterraneo di Patrizio Bianchi.

Nella primavera del 2009, in qualità di leader del Partito Democratico, in un incontro alla Camera dei Deputati, con alcuni rappresentanti del mondo della scuola, una sorta di assemblea aperta, mostrò partecipato e vivo interesse verso la scuola. In quella circostanza annunciò una iniziativa del partito: “La nostra opposizione continuerà ad essere durissima” e “continueremo a denunciare gli 8 miliardi di tagli alla scuola” ebbe energicamente a dire. E aggiunse: “La scelta del governo per i due parlamentari è stata dettata solo da criteri contabili, senza curarsi degli effetti devastanti che ne deriveranno sulla vita reale dei cittadini.

In quella occasione il Ministro Franceschini illustrò le controproposte del Pd sulla scuola: “Bloccare il licenziamento di 200mila precari, tanto più in un momento di crisi economica e mentre il presidente del Consiglio annuncia che nel mondo ci saranno 20 milioni di disoccupati; reintrodurre il tempo pieno; investire per le ristrutturazioni degli edifici scolastici, che cadono a pezzi“. Se il governo non rinuncerà ai tagli, promise il segretario del Pd, “troverà una grande mobilitazione, civile, pacifica, del mondo della scuola“.

La questione scuola dunque gli stava a cuore, considerato il suo intransigente posizionamento, sin d’allora. Franceschini, riportava Tuttoscuola, accusò il governo di allora di falsificare la verità, negando l’esistenza dei tagli alla scuola, “nonostante siano scritti nella Finanziaria“. Nello specifico, la petizione Pd proponeva: un piano nazionale straordinario per assicurare borse di studio, libri gratuiti per gli anni della scuola dell’obbligo, mense e trasporti; un piano di aggiornamento dei docenti; un sistema di valutazione di scuole e insegnanti, gestito da una “autorità esterna“; un numero “certo e stabile di insegnanti e di organici funzionali“; un programma di sperimentazione per migliorare “l’utilizzo delle risorse“; la riforma della scuola superiore e l’obbligo di istruzione fino a 16 anni, che deve “essere garantito e reso effettivo“; un sistema di “apprendimento per tutta la vita“; un piano di stabilizzazione e indennità di disoccupazione per i precari. La coppia Bianchi-Franceschini è ormai oggi cosa consolidata. La scuola si rappresenta ragione d’intesa politica. Prima dell’estate scorsa, nel mese di giugno, infatti è stata rafforzata la collaborazione tra i due e i rispettivi ministeri dell’Istruzione e il Ministero della Cultura. L’estate scorsa è partito il rilancio di progettualità tra il mondo della scuola e della cultura.

Una necessità scaturita dal bisogno di praticare il recupero della socialità e di potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali. Bianchi e Franceschini con un protocollo d’intesa, all’inizio della scorsa stagione estiva, hanno voluto darsi un obiettivo comune per promuovere educazione e cultura, stabilendo fondamentali azioni nella scuola del fare: “Interventi volti alla promozione dell’educazione alla cultura delle arti, della musica, della creatività, del cinema, del teatro e delle attività progettuali delle istituzioni scolastiche”.

“Piano scuola estate 2021” è servito a promuovere o potenziare collaborazioni tra musei statali, archivi, biblioteche, soggetti pubblici e privati del settore dello spettacolo, cinema e istituzioni scolastiche. Sono state realizzare con intenti e forze comuni attività progettuali, che potranno essere replicate nel prossimo futuro. I due Ministeri operano con giusta dose di sinergia, utile di certo a garantire maggiore legame nel mondo scolastico-culturale e sicura vicinanza da parte dei giovani al patrimonio storico-artistico e di conoscenza del nostro Paese, coerentemente con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

“La scuola, ebbe a dire il Ministro Patrizio Bianchi, come comunità educante, ha, per definizione, un rapporto strettissimo con tutte le declinazioni della cultura. Ringrazio il Ministro Franceschini e il suo dicastero per questo accordo, che rinsalda ulteriormente una collaborazione strategica”. Il Piano Estate, come preannunciato dallo stesso Bianchi, è servito a riportare alla socialità e all’apprendimento a tempo pieno e dal vivo, a seguito delle difficoltà incontrate a causa del Covid. “Tornare a poter fruire di visite e spettacoli culturali, aggiunse il Ministro Bianchi, è lo strumento privilegiato per l’ingresso dei giovani nella nuova normalità, sempre accompagnati da una scuola aperta al territorio, al mondo esterno e alla società”.

Il Ministro della Cultura, Dario Franceschini concepì l’intesa come inizio di una ripartenza della scuola del fare, orientata nella prospettiva futura. “Le necessarie misure restrittive assunte dal governo durante la pandemia per contenere il contagio e mettere in sicurezza la salute degli italiani, affermò Franceschini, hanno messo a dura prova i più giovani, che hanno dovuto rinunciare alla scuola in presenza e alla socialità tipica dello stare in classe. Questo protocollo è un importante passo verso il ritorno alla quotidianità che nel nostro Paese vede al centro la cultura. A partire dall’estate e anche nei mesi successivi, assicurò con convinzione, ci sarà un dialogo costante della scuola con i musei, i teatri, la musica e i luoghi della cultura. Un’iniziativa che aiuterà il settore dello spettacolo a ripartire”. La collaborazione attivata dal Protocollo accompagnerà le scuole, nel rispetto della loro autonomia, nel coinvolgimento di studentesse e studenti in eventi legati alle arti, alla musica, al cinema, al teatro, all’audiovisivo, nello sviluppo dello studio del territorio e delle tradizioni delle realtà locali, attraverso la visita, anche in modalità virtuale, di musei, aree e parchi archeologici, biblioteche, archivi di Stato e altri luoghi della cultura.

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