ANTONIO DI BIASE, un docufilm dedicato al talentuoso giocatore del Sassano degli anni 70
Inizi degli anni settanta: il Sassano Calcio del compianto presidente Giambattista Di Brizzi (un grande personaggio, lui e la moglie volevano bene ai giocatori come dei figli) militava in una seconda categoria tostissima dove il livello tecnico era di sicuro due serie superiori rispetto a quello attuale. Oltre ai vari Francesco Esposito, Giuseppe Trotta, Donato Cuntò (realizzò una caterva di reti), Emilio Fittipaldi (portiere che giocò quasi tutto il campionato in avanti), Giuseppe Bartolomeo e Giuseppe Cavallone (il capitano che spesso lisciava la palla), tra gli azzurri del Sassano - che persero il campionato per un niente, dopo essere stati per lunghe domeniche al primo posto - vi era Antonio Di Biase, una mezzala proveniente dalla vicino Moliterno, in Provincia di Potenza, dotato di qualità moltissimo al di sopra della media. Un giocatore che faceva tutto con un solo piede, il sinistro, era un incanto vederlo giocare e superare come birilli gli avversari.
Incarnava Di Biase (che oggi ha 77 anni) il mistero del buon calcio, quello che si gioca con la testa e la finezza del calciare la sfera. A questo straordinario giocatore dei polverosi campi della provincia salernitana di cinquant’anni fa, il filmaker Vincenzo Di Biase e il giornalista salernitano Mimmo Mastrangelo hanno dedicato “Il sinistro delle meraviglie”, un mediometraggio nato da un’idea degli ex-compagni della Polisportiva Moliterno Franco Manilia e Michele Mastrangelo.






