Bianchi e Carfagna firmano l’intesa per affiancare enti locali e scuole nell’attuazione del PNRR
Patrizio Bianchi e Mara Carfagna, rispettivamente Ministro dell’Istruzione e Ministra per il Sud e per la Coesione territoriale il 15 febbraio u.s. hanno firmato cinque protocolli d’intesa col fine di rendere più rapido il processo di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) “Istruzione”. L’intesa mira a fornire sostegno all’azione degli Enti locali e delle scuole. Orientamenti d’indirizzo fondamentali sono:
trasparenza, corretta attuazione, velocità e sostenibilità. Queste le linee guida delle Intese siglate con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Ministro per il Sud e la Coesione territoriale, con l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con il Gestore Servizi Energetici (GSE) e con Sport e Salute S.p.A. Fra l’altro il Ministero nella stessa giornata ha sottoscritto l’adesione al Protocollo già stipulato tra la Guardia di Finanza e il Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Il PNRR, ha dichiarato Bianchi, è un’azione collettiva. Il Ministero dell’Istruzione si è attivato fin da subito a sostegno degli Enti locali, soggetti attuatori delle misure che riguardano la scuola. Con gli accordi che firmiamo oggi, lavoriamo insieme alle altre istituzioni e agenzie per essere vicini agli Enti locali e alle scuole, per svolgere un’azione di supporto nella partecipazione ai bandi, accelerando la realizzazione del Piano. Vogliamo essere certi che ogni risorsa giunga a destinazione, diventi un tassello della nuova scuola che stiamo costruendo.
Proseguiamo, in questo modo, nell’attuazione del PNRR, dopo il via libera dello scorso novembre ai bandi che mettono subito a disposizione un terzo dei fondi complessivi previsti per il sistema di Istruzione che ammontano, in totale, a 17,59 miliardi”. La Ministra Carfagna ha marcato l’attenzione poi col suo intervento sull’istruzione in quanto prima sede per la riaffermazione della uguaglianza. Nascere al Sud non è peccato ha dichiarato Carfagna: “L’istruzione costituisce il primo fronte della battaglia per il ripristino della piena uguaglianza nell’accesso ai diritti costituzionali. Nascere al Sud non può e non deve più essere una sorta di peccato originale da scontare fin dall’infanzia. La task force concordata con il ministro Bianchi ci aiuterà a vincere questa battaglia: non un euro dei consistenti interventi destinati al Mezzogiorno nel capitolo scuola del PNRR deve essere perso o sciupato”. Ma in che cosa consiste l’accordo? “L’Accordo con l’Agenzia per la Coesione territoriale mira a estendere il progetto di Task Force “Edilizia Scolastica”, riferiscono dal Ministero, anche alle scuole e fino al 2026 (al momento attiva dal 2015 e fino al 2023), con l’obiettivo di supportare le istituzioni scolastiche e gli Enti locali nell’esecuzione e nella realizzazione degli interventi.
Il PNRR prevede per il sistema di Istruzione, in totale, 17,59 miliardi. Sei le riforme previste, undici le linee di investimento per le infrastrutture e le competenze”. Sei riforme contribuiscono a mettere il sistema scolastico al centro della crescita del Paese, integrandolo pienamente alla dimensione europea. Le misure afferiscono agli aspetti più strategici della scuola: la riorganizzazione del sistema scolastico, la formazione del personale, le procedure di reclutamento, il sistema di orientamento, il riordino degli istituti tecnici e professionali e degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Tutte le riforme saranno adottate entro il 2022 , come dettato dalle linee guida della Commissione Europea e al Regolamento UE n. 241/2021. Italia Domani è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) italiano. Un piano necessario per trasformare l’Italia, varato per lasciare una preziosa eredità a quelli che verranno. Grazie al Piano si potrà dar vita a una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva.
Italia Domani fa parte di Next Generation EU, il programma di rilancio economico attivato dall’Unione Europea e dedicato agli stati membri. Con Italia Domani il Paese avrà una pubblica amministrazione più efficiente e digitalizzata, trasporti più sostenibili e diffusi, una sanità pubblica più moderna e vicina alle persone, una maggiore coesione territoriale, con un mercato del lavoro più dinamico e senza discriminazioni di genere e generazionali, maggiore investimento sulla ricerca, un sistema di istruzione più innovativo e inclusivo.








