Dibattito Pubblico Alta Velocità Salerno - Reggio Calabria, al via il primo incontro "Le ragioni dell’opera e le alternative di tracciato"
Il 1° marzo c’è stata la presentazione presso la sala De Sanctis della Regione Campania del Dibattito Pubblico sulla nuova linea alta velocità Salerno-Reggio Calabria. Oggi 8 marzo il prof. Zucchetti, coordinatore del Dibattito Pubblico, alle 17:00 presiederà il primo confronto in programma con i cittadini, le associazioni, gli enti locali e i comitati, sul tema “Le ragioni dell’opera e le alternative di tracciato”.
Giuseppe PERILLO, segretario della delegazione Codici-Cilento “Il Dibattito Pubblico è uno strumento di partecipazione democratica alle scelte fatte sulle grandi infrastrutture, rappresenta il primo tassello di un lungo iter che condurrà alla approvazione, rivisitazione o bocciatura del progetto. CODICI Cilento porterà nel Dibattito Pubblico le ragioni che ha sempre sostenuto, gli impedimenti normativi comunitari e la non sostenibilità di questa infrastruttura ostacolano la realizzazione di una nuova linea alta velocità Salerno-Reggio Calabria, in quanto l’Unione europea ha previsto, nell’ambito delle prerogative riconosciute dai trattati, l’adeguamento della linea tirrenica esistente. L’associazione dei consumatori Codici non è sola nel sostenere questa posizione, ci sono diversi comitati e tanti comuni del Cilento, a cui di recente si sono uniti anche i comuni di Battipaglia, Eboli e Campagna.”
Pasquale ABIGNANO, consigliere delegato di Codici-Cilento, “Riteniamo che il Dibattito Pubblico, a cui occorre partecipare per rispetto delle istituzioni, non sia risolutivo della querelle tra chi sostiene che vadano rispettate le regole comunitarie e chi ha commissionato e progettato l’opera. Il vero confronto sarà in Conferenza dei Servizi e presso il Coordinatore europeo del corridoio Scandinavo-Mediterraneo, in quanto in quelle sedi saranno adottati atti che se non ossequiosi delle norme possono essere impugnati presso le autorità giudiziarie, per affermare lo Stato di diritto tanto caro all’Unione europea”.







