Calendario Venatorio 2022-2023 della Regione Campania, le proposte dell'E.P.S.
Alla stregua della discussione in merito ai nuovi Key Concepts per la specie migratorie, che avrebbero rivisto al ribasso le date di migrazione prenunziale di molte specie di uccelli migratori comprese quelle di interesse venatorio, come tordo bottaccio, sassello, beccaccia ecc., che gli stessi, potrebbero rappresentare una indicazione a cui le Regione attenersi nella stesura dei calendari venatori 2022-2023 e che gli stessi, il più delle volte, sono presi a riferimento dai tribunali amministrativi, come già in passato successo;
Per quanto attiene la proposta di Calendario Venatorio 2022-2023, presentataci dalla Regione, al netto dell’Ordinanza del TAR Campania n.3878/21 sulla Pavoncella e con l’esclusione del Moriglione, fra le specie cacciabili; abbiamo chiesto la possibilità, previa valutazione di tutte le condizioni necessarie e sufficienti, di prelevare la tortora in preapertura, in virtù dell’approvazione del piano di gestione nazionale della specie che ne consentirebbe il prelievo in misura pari 50% del totale dei prelievi delle ultime stagioni venatorie, attuando, successivamente, un adeguato piano di prelievo, dalla terza domenica di settembre al 30 ottobre.
Resta fondamentale, approvare il Calendario Venatorio 2022-2023 entro il 15 giugno p.v. nei tempi giusti, per dare la possibilità che lo stesso possa essere “attenzionato”, se ritenuto necessario, senza incorrere ad eventuali sospensive a ridosso dell’apertura della caccia, come spesso accade.
Abbiamo chiesto, inoltre, di attuare tutte le misure di conservazione per la gestione della fauna selvatica, introducendo apposite misure di ripristino e di conservazione degli habitat che rappresentano la vera svolta, per la gestione del patrimonio naturale e faunistico.
Abbiamo suggerito, di attuare, seri “Progetti di Monitoraggio” della fauna, utili per le relazioni sui piani di gestione delle specie di interesse faunistico venatorio, in maniera da evitare ulteriori tagli dei periodi venabili e dei carnieri.
Le specie di interesse faunistico venatorio, hanno bisogno di miglioramenti ambientali per sopravvivere, le aziende agricole hanno bisogno dei miglioramenti ambientali per preservare la biodiversità, tutti i cacciatori, hanno bisogno dei monitoraggi delle specie faunistiche, per preservarne le attività venabili….
L’interesse di conservazione delle specie in declino e della biodiversità, vanno difese ad oltranza, tuttavia, la caccia non è la causa primaria del cattivo stato in cui versano molte specie animali sia cacciabili che protette, le cause sono attribuibili alla perdita di habitat, all’inquinamento, all’uso indiscriminato di pesticidi e diserbanti, i cambiamenti climatici e tanto altro ancora.
Per la specie cinghiale, compatibilmente con tutte le prescrizioni adottate per la PSA, in considerazione del particolare stato emergenziale e degli ingenti danni cagionati alle colture agricole, a tutela e salvaguardia del patrimonio rurale e delle aziende agricole in senso lato, attuare tutte le forme di caccia consentite e non in contrasto con la L. 157/92 e L.R. 26/2012. Abbiamo suggerito un prelievo più compatibile della specie dal 1 novembre al 31 gennaio.
Sulla problematica “Corvidi” aprire un dibattito serio. L’aumento esponenziale di queste specie invasive, sta causando seri danni sia alla fauna minore, che ai ripopolamenti a fini faunistici nel territorio a caccia programmata ed in quello a gestione privata della caccia. Andrebbero attuati specifici piani di contenimento della specie, ove mai in sovrannumero.
La caccia al fagiano anche nelle Aree Natura200 (pSIC, SIC e ZPS) ricadenti in territorio a caccia programmata e negli istituti faunistici a gestione privata della caccia, non è in contrasto con le prescrizioni della VI Valutazione di Incidenza. Andrebbe posticipata fino al 30 gennaio 2023, secondo appositi piani di prelievo, elaborati dagli ATC e dai concessionari degli istituti a gestione privata della caccia,
Va da se ricordare, che nell’equilibrio di una buona gestione del patrimonio faunistico e venatorio, vanno sempre coinvolti tutti i portatori di interessi del mondo agricolo, ambientalista e venatorio, in maniera tale, da poter assicurare, un prelievo sostenibile delle risorse faunistiche, alle generazioni future.
E.P.S. Campania






