Presentati i risultati di PIDMed, il progetto di digitalizzazione delle imprese salernitane
Presentati nei giorni scorsi insieme alla Camera di Commercio di Salerno, attraverso i numeri che mostrano i risultati raggiunti, ha anche raccolto le storie delle aziende che hanno migliorato le loro prestazioni puntando sull'innovazione.
Investire nella digitalizzazione delle imprese salernitane è stato fin dal primo giorno di insediamento alla guida della Camera di Commercio di Salerno una priorità per il presidente Andrea Prete che con l’avvio del progetto Pidmed, affidato al coordinamento del professore Alex Giordano ha avuto ragione nel premere l’acceleratore su questo processo. Oggi i risultati ottenuti consentono di avere non solo la consapevolezza che questo tipo di innovazione è stato fondamentale per superare la fase di stallo e di lockdown legata alla pandemia, ma anche strategico per creare nuove opportunità occupazionali. È quanto emerge attraverso i numeri rilevati dallo studio Excelsior. I dati dell’indagine che da oltre vent’anni indaga il mercato del lavoro per cogliere le trasformazioni in atto attraverso la fotografia delle imprese non solo testimoniano l’impegno delle aziende salernitane verso la transizione digitale, ma hanno registrato anche nuove opportunità occupazionali create dal digitale e dal green che hanno bisogno di investimenti ma anche di competenze del personale. “L'investimento finanziario ha senso se accompagnato da politiche di riorganizzazione aziendale e sulle risorse umane ed è quindi strategica l'acquisizione di candidati con competenze adeguate- ha spiegato il vice segretario della Cciaa di Salerno Ciro Di Leva, soddisfatto del bilancio più che positivo registrato dall’adesione ai voucher offerti per la digitalizzazione- siamo pronti a far partire anche un nuovo percorso perché anche i numeri ci indicano che stiamo andando nella direzione giusta”. Nel 2021 le imprese salernitane hanno richiesto al 60% delle assunzioni programmate (pari ad oltre 80mila) competenze digitali di base e quasi nel 20% dei casi con grado di importanza elevata.
Le competenze sono richieste alle figure ad elevata specializzazione, responsabili delle azioni di trasformazione digitale che i lavoratori impiegati in attività meno specifiche, ma comunque chiamati a impiegare sempre in misura sempre maggiore gli strumenti digitali.
Il possesso è quasi indispensabile per dirigenti e professioni tecniche ma diffuso anche per le figure impiegatizie le cui mansioni si sono adesione gradualmente modificate nel corso degli anni, con l' adesione sempre più significativa di software amministrativi e gestionali.
Ai laureati le imprese provinciali richiedono una assoluta competenza digitale di base (95%). Gli indirizzi di studio universitari più richiesti dalle imprese a livello provinciale sono: Economico, Insegnamento e Formazione e ad indirizzo Sanitario, Paramedico. Da segnalare che in provincia la richiesta di competenza digitale "elevata" per l'indirizzo di insegnamento che nel 2020 era del 55%, si attesta nel 2021 al 72%.
Per gestire le sfide tecnologiche e gestionali che le imprese devono affrontare è comunque strategico il possesso di competenze tra loro. La domanda di mix di competenze digitali (ossia la padronanza di almeno due delle tre competenze digitali) è più richiesto ai laureati (in particolare nelle materie STEM scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) rispetto ai diplomati.
“Sono state oltre 80.000 nei settori tradizionali della provincia di Salerno affiancati però a quelli legati all’emergenza sanitaria, le assunzioni in provincia di Salerno lo scorso anno- ha aggiunto Irene Giannattasio, responsabile ufficio Studi e statistiche della Cciaa di Salerno- le professioni richieste dall’imprese sono figure legate all’informatica come ingegneri elettrotecnici, tecnici programmatori progettisti amministratori di sistema anche nel settore sanitario figure tecniche nei processi produttivi aziendali. Il 25% delle funzioni riguarda giovani”. Resta il problema della difficoltà nell’incontro tra domanda e offerta. La necessità di adattarsi rapidamente al mutato scenario di ripresa economica che ha caratterizzato il 2021 ha modificato la domanda dell’impresa con un consistente aumento nella difficoltà di reperire profili professionali ricercati. La più intensa riguarda proprio la richiesta di gestire soluzioni innovative 4.0 con competenza elevata (34,4%). La percentuale di competenze digitali richiesta a Salerno è più intensa (42% a fronte del 36% )per la competenza 4.0 cioè la capacità di apprezzare tecnologie per gestire soluzioni innovative anche per il grado di importanza (14% a fronte del 10%). A Salerno c’è minore difficoltà di reperimento forse per la presenza sul territorio di capitale umano adeguatamente formato.” Un patrimonio informativo che aiuta a trasformare le statistiche in storia, attraverso le attività di orientamento e network sul territorio, può trasformare i numeri in storia in quanto gli strumenti possono dar luogo anche ad indicazioni diverse da quelle che si vivono nel proprio quotidiano” ha concluso Irene Giannattasio.