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Violenta studentessa disabile. Terrore all'università di Fisciano

📅 giovedì 22 aprile 2010 · 📰 CronacaSalerno

• SALERNO. Stuprata in pieno giorno nei bagni all’interno del campus universitario di Fisciano. Un’esperienza terribile per una studentessa di soli vent’anni, di un piccolo centro della Piana del Sele. La ragazza, disabile, è iscritta al primo anno. Sull’e pisodio, avvenuto alcuni giorni fa, stanno ora indagando i carabinieri della stazione di Fisciano.

• «E’ stato terribile - ha raccontato la studentessa agli inquirenti - Ho pensato di morire». Sul suo aggressore, pochi particolari: «Era giovane, avrá avuto all’incirca trent’anni». • Tutto è accaduto, intorno alle 9 del mattino, senza che nessuno delle centinaia di giovani che a quell’ora affollano le facoltá, si accorgesse di nulla. La studentessa stava aspettando il pullman all’interno del campus, nei pressi della mensa. Nell’attesa, la ragazza, affetta dalla nascita da paraparesi spastica e costretta a camminare aiutandosi con le stampelle, si è recata nei bagni, pochi metri più avanti. E’ stato un attimo. «La porta si è aperta - ha raccontato - ed è entrato un uomo che non mi ha dato nemmeno il tempo di chiedere aiuto. Con una mano mi ha tappato la bocca e con l’altra mi palpeggiava». La ragazza ha cercato di divincolarsi, ma non c’è stato niente da fare. E’ stata costretta a subire. «Il mio aggressore ha visto le stampelle poggiate al muro ma non ha avuto nessuna pietá».

• Subito dopo l’uomo, con il volto coperto da una sciarpa e con addosso un grosso cappotto blu scuro, jeans e scarpe da ginnastica, è scappato lasciandola la ragazza in lacrime. «Sono rimasta sconvolta - ha spiegato la 20enne - Sono rimasta poggiata al muro per qualche minuto. Poi sono tornata a casa ma non ho avuto il coraggio di raccontare a nessuno quello che mi era accaduto».

• La rabbia, la confusione, la vergogna, la fatica di raccontare ad estranei, di spiegare, di ripensare a quella terribile sequenza. A vent’anni tutto deve esser sembrato un ostacolo tremendo. Così la ragazza ha atteso tre settimane, prima di riferire tutto alla madre e poi ai carabinieri. Ora, da qualche giorno, gli investigatori stanno dando la caccia all’uomo che si è reso responsabile della violenza, sia negli ambienti universitari, sia nella cerchia di amicizie della ragazza. di Vincenzo Rubano

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Fonte: lacittadisalerno.gelocal.it

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