Presentato a Vibonati “Beco”, il Senna eroe moderno raccontato da Leonardo Guzzo
Parole ed immagini. Così i momenti più significativi della parabola sportiva ed umana di un personaggio semplice e complicato allo stesso tempo, Ayrton Senna Da Silva, racchiusi in “Beco”, opera terza del giornalista e scrittore Leonardo Guzzo, sono stati raccontati ieri sera a Vibonati nell’aula consiliare durante l’incontro letterario organizzato dalla società cooperativa “Accademia del Cilento” con il patrocinio morale del Comune di Vibonati.
Un appassionante dialogo con l’autore per presentare la vita in romanzo di Ayrton, anzi un viaggio nei circuiti più belli e tortuosi del Gran Premio della vita di Senna, durato 34 anni e terminato nello schianto alla Curva del Tamburello di Imola il 1°maggio del 1994.
"Beco – ha sottolineato l’autore di Beco nel corso della serata - non intende essere un’agiografia di Ayrton Senna, ma vuole dare una visione quanto più possibile completa ed imparziale della personalità del pilota, non esaustiva ma suggestiva. Un personaggio con il quale il lettore possa connettersi ed interagire. Voglio risvegliare nei lettori il sentimento di quello che è stato Ayrton Senna".
Davanti ad un pubblico attento e partecipe, anticipato dai saluti del sindaco di Vibonati Manuel Borrelli e del presidente di Accademia del Cilento Cesare Siboni, Guzzo ed il giornalista Vito Sansone hanno conversato mettendo in evidenza alcuni passaggi fondamentali del libro, edito da Pequod. A partire dal Gran Premio del Brasile del 1991, dove un Ayrton stremato porta la Mclaren vittoriosa al traguardo (primo successo a casa sua) solo con la sesta marcia dopo uno sforzo sovrumano ed urla, piange senza freni, fino alla morte, all’abbraccio definitivo con Dio, che lui disse di aver visto a Suzuka nel 1988, passando per la grande rivalità con Alain Prost.
“Beco”, ossia il boccale di birra, perché da piccolo Senna quasi traballava, sempre in equilibrio precario tra fede e rischio, tra profonde convinzioni e l’alea. Un eroe moderno, un novello Ettore, come lui votato a una morte precoce.







