Si è chiusa ieri Biologicamente, l'agricoltura guarda al futuro della competitività territoriale sostenibile
Si è chiusa ieri Biologicamente, la campagna informativa promossa con i fondi PSR della Regione Campania, rivolta ai giovani e agli operatori del settore, per affermare l’urgenza di rendere sostenibili le colture e gli stili alimentari, attraverso pratiche di agricoltura biologica e integrata certificata e un consumo consapevole. Dopo un ciclo di incontri che ha coinvolto 12 scuole campane, 12 associazioni sportive, la partecipazione a 3 fiere e l’organizzazione di 6 seminari per tecnici del comparto agricolo e alimentare, nonché la produzione di un cartone animato e di un’ampia campagna di comunicazione nel web, resta nel team dei curatori il desiderio di portare avanti il progetto anche per la prossima programmazione.
“Con Biologicamente si è svolto un importante lavoro non solo di educazione alimentare per le nuove generazioni ma anche per l’input verso il mondo delle produzioni agricole campane che la campagna ha saputo dare: non dimentichiamo infatti - ha commentato il Sindaco di Eboli Mario Conte - che i nostri comuni, attraverso i piani regolatori, possono difendere il suolo, le aziende e l’ambiente naturale, che è fondamentale per tutelare quei prodotti di eccellenza tanto apprezzati sui mercati internazionali. È a questo equilibrio che la Piana del Sele deve la sua esistenza ed è importante che i comuni insieme alle organizzazioni agricole facciano la loro parte”.
“Siamo riusciti a mettere insieme tante voci del comparto, grazie a questa misura prevista dalla Regione Campania che ha finanziato questo percorso dal quale speriamo di vedere germogliare una generazione di agricoltori e consumatori responsabili e consapevoli” ha aggiunto Carmine Papace Presidente di Terramore: “Convertire i terreni a biologico e certificare i propri prodotti secondo il Sistema di Qualità Sqnpi è una scelta di forte consapevolezza oltre che prova della grande qualità delle produzioni e della straordinaria unicità dei territori. Dal punto di vista culturale questo cambiamento è frutto della cura resiliente dei piccoli agricoltori che hanno compreso l’importanza di osservare pratiche etiche a beneficio della salute oltre che dei profitti”.
“Abbiamo fatto un lavoro enorme e fruttuoso - ha concluso Demetrio Esposito Direttore di Terramore - che ha intercettato la vera domanda di conoscenza dei ragazzi, il loro bisogno di essere accompagnati in questo cammino, un compito a cui non potevamo e non possiamo sottrarci.”
Biologicamente è stata realizzata dall’Op Terramore con la Misura 3 Sottomisura 3.2 (tipologia di intervento 3.2.1) per l’azione di “Sostegno per attività di informazione e promozione, svolte da associazioni di produttori nel mercato interno” del PSR 2014/2020.







