SALERNO - Nessun commento dalla Curia, molto imbarazzo nel clero. Fa discutere, non solo a Salerno, la statua dell’arcivescovo in carica, Gerardo Pierro, scoperta durante un ritiro spirituale all’interno del seminario diocesano di Pontecagnano. I sacerdoti preferiscono non esprimersi sulle polemiche sollevate dall’iniziativa, e sono divisi tra chi ritiene quantomeno inopportuna una statua raffigurante un presule ancora in vita, e chi invece considera l’episodio come un omaggio, forse eccessivo ma in buona fede, che il seminario ha voluto riservare a Pierro, in procinto di lasciare la diocesi per raggiunti limiti d’età.
«Se c’è stato tanto clamore è perchè qualcuno ha invitato persone estranee alla famiglia ecclesiale. Ritengo che quella cerimonia svoltasi all’interno del seminario dovesse rimanere privata». La pensa così il professor Giovanni Acocella, docente universitario salernitano e vice presidente del Cnel: «Da cattolico - aggiunge - ho gratitudine per il vescovo Pierro, giunto al termine del suo mandato pastorale per sopraggiunti limiti di età. Non posso avere la stessa gratitudine per coloro che hanno fatto di una cerimonia privata una cerimonia pubblica, invitando sindaci ed amministratori».
La statua di marmo fatta collocare all’interno dei giardini del seminario metropolitano, intitolato a Papa Giovanni Paolo II che presenziò alla cerimonia solenne d’inaugurazione il 4 settembre 1999, è stata commissionata a uno scultore toscano da alcuni sacerdoti in occasione del 75mo compleanno di Pierro. La scultura, alta quattro metri, è realizzata in puro marmo di Carrara. A Salerno la Curia sta vivendo una fase di transizione: si attende da un momento all’altro che il Vaticano nomini il successore di Pierro, mentre si susseguono le indiscrezioni. L’arcidiocesi salernitana è la seconda per ordine di importanza in Campania, dopo quella di Napoli. Monsignor Pierro è finito sotto i riflettori della cronaca, nelle ultime settimane, anche per il rinvio a giudizio con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato, falso e abuso edilizio. Oggetto dell’inchiesta il finanziamento della Regione Campania per la ristrutturazione di una colonia estiva per bambini bisognosi e associazioni religiose, che invece - secondo l’accusa - si è trasformata in un vero e proprio albergo. (fonte Ansa)