Troiano: vivere il Parco del Cilento come opportunità per lo sviluppo sostenibile
L'Italia e' leader nella biodiversita'. L'11% del territorio nazionale e' area protetta e quella del Cilento ''si distingue sul bacino del Mediterraneo perche' coniuga la protezione della natura con lo sviluppo sociale, culturale, ed economico delle popolazioni locali''. La sfida e' proprio questa: ''fare in modo che i parchi non vengano vissuti come un limite ma come un'opportunita' per uno sviluppo sostenibile''. Cosi' il presidente del parco nazionale del Cilento, Amilcare Troiano, descrive all'ADNKRONOS, "una delle coste piu' belle del mediterraneo" che dal 1998 e' Patrimonio dell'umanita' dell'Unesco (con i templi di Paestum e la Certosa di Padula), e dal 1997 e' Riserva della biosfera: 36.000 ettari interamente compresi nella provincia di Salerno.
E che adesso si candita a rappresentare l'Italia nella competizione con Grecia, Spagna e Marocco "per far riconoscere la dieta mediterranea quale patrimonio culturale immateriale dell'Unesco". Il vasto territorio del parco offre alle specie animali una grande pluralita' di ambienti.
Non deve dunque stupire la ricchezza e varieta' degli esemplari presenti: le sole indagini sulle specie di interesse comunitario ne hanno individuate 63. Le specie vegetali censite invece sono circa 1.800, di cui una di interesse comunitario, la Primula di Palinuro, e 25 habitat.






