SALERNO. Uno-due euro in più a partire da luglio sui raccordi autostradali, come il tratto Salerno-Avellino e quello tra Sicignano e Potenza, oltre al raccordo di Benevento. Bisognerá invece aspettare almeno due anni per vedersi richiedere il pagamento del pedaggio sulla Salerno-Reggio Calabria, dove i costi potrebbero aggirarsi rispettivamente intorno ai 3-5 euro. Sono alcune delle ipotesi tecniche sul tavolo alla luce delle disposizioni introdotte dalla manovra finanziaria sul pedaggio della rete autostradale Anas.
In base alle indicazioni del decreto varato dal Governo, giá da luglio potrebbero scattare i rincari di 1-2 euro, a seconda delle classi di pedaggio, sulle autostrade a pedaggio che si interconnettono con le autostrade e i raccordi autostradali ingestione diretta Anas. Rincari dunque anche per chi entra ed esce dal Grande raccordo anulare di Roma ma solo se diretto o proveniente dalle autostrade verso Firenze, L’Aquila e Napoli. Non pagherá nulla invece chi entrerá sul raccordo per raggiungere un’a ltra zona di Roma. Una maggiorazione potrebbe essere richiesta tra un paio di mesi anche sui raccordi Salerno-Avellino, Sicignano-Potenza e Benevento.
Riguardo invece all’introduzione di nuovi pedaggi, resta a rischio la Salerno-Reggio Calabria, malgrado l’ondata di protesta levatasi da parte dei politici meridionali di diverso colore e dagli amministratori locali. Secondo le ultime indiscrezioni, il pagamento però potrebbe essere introdotto solo sui primi 108 chilometri a tre corsie, ovvero da Salerno a Buonabitacolo. Prima che si realizzi questa ipotesi, tuttavia, bisognerá attendere almeno un paio d’anni, necessari per la realizzazione fisica dei caselli oltre che per il completamento dei lavori della terza corsia ancora in atto. Il pedaggio potrebbe aggirarsi intorno ai 3-5 euro.
Intanto, anche ieri, al di lá delle ultime indiscrezioni trapelate, sono proseguite le proteste e le contestazioni soprattutto da parte di esponenti politici e imprenditori campani e calabresi. "Non finiremo mai davvero di stupirci - ha detto, per esempio, il presidente di Confindustria Calabria, Umberto De Rose - Giá si fa una bella fatica a denominarla autostrada, ma chi ha il coraggio o la necessitá di percorrerla dovrebbe essere pagato e non giá tassato. Al danno di avere un’autostrada tale solo per definizione, si aggiunge la beffa".
