PISCIOTTA CHE LEGGE...RISCOPRE NEI LIBRI SAPERI E SAPORI
L’incipit del mese vacanziero per eccellenza coincide con la chiusura di tre incontri dal titolo “PISCIOTTA CHE LEGGE”, organizzati dalla Pro Loco “Alessandro Pinto” Pisciotta A.P.S., presso la suggestiva Piazzetta del Carmine, dove echi di antichità sposano architettura sacra e urbanistica moderna.
PISCIOTTA CHE LEGGE : ben oltre una semplice rassegna letteraria. Più che altro un’avventura scandita da tappe in cui il libro diventa un vero e proprio portale per accedere, coi sensi e la ragione, l’evidenza presente e la memoria evocativa, ai sapori, alle tradizioni culinarie e alle vocazioni eno-gastronomiche dell’amato Cilento.
Si è partiti il 22 Luglio con ACQUERELLI DAL CILENTO, opera del dottore Pasquale Strazzullo, edita da BioMedia, in cui – come si evince dal titolo – la parola narra il cibo, i piatti, le colture…. col supporto dell’immagine, animando straordinari acquerelli a cura del pittore Franco Bevilacqua. ACQUERELLI DAL CILENTO, come evidenzia il dottore partenopeo da anni “figlio adottivo” delle nostre terre, vuol essere un rilancio della cilentanità sana, intelligente e….imprenditoriale che sa investire, nel rispetto dell’ecosostenibilità e della salvaguardia salutare, sulle primizie della terra (dalle olive al grano, dai fagioli bianchi di Controne al pomodorino giallo di Rofrano, dai ceci ciceralesi all’emblematico pisello “maracuoccio”), sulle ricchezze del mare (le alici pisciottane) ma soprattutto sulla promozione del territorio che attinge dal passato con occhi, metodiche e accortezze che guardano avanti. La settimana successiva, il 29 Luglio, Pisciotta ha letto, ascoltato e ammirato il professore di Storia e Filosofia Raffaele Riccio – oriundo di Foria – che ne LA CUCINA DEL CILENTO (Ed. Atesa) riporta in tavola un variopinto ricettario di zuppe, minestre, piatti caldi, leccornie fredde, misti di verdure, carni e pesce che bussano a una storia greca, romana, pagana e poi cristiano-bizantina, angioina, aragonese, borbonica….in un variopinto potpourri di accenti e favelle. Riccio ha letteralmente incantato l’uditorio, svelando le affascinanti dietrologie sacre, rituali e filosofiche del nostro “pensare al cibo”: la prevalenza cilentana delle verdure risente del pitagorismo, la centralità delle semine affonda l’humus nei misteri eleusini, molte combinazioni contemporanee di ortaggi e legumi ricalcano i precetti dei tanti monasteri basiliani e la sapienza della Scuola Medica Salernitana costituisce il germoglio nativo di un’alimentazione votata a coniugare piacere ed essenzialità.
L’iniziativa verrà riproposta nel periodo natalizio presso la Biblioteca Comunale di Pisciotta.
Un popolo che legge non ammette la “parola FINE” ma respira sempre l’ebrezza di nuove sorprese…tutte da sfogliare!







