“Ho voluto questo catalogo per dare una prima sistemazione scientifica alla ricca collezione del Museo Paestum nei percorsi del Grand Tour. La Fondazione Giambattista Vico da tempo accarezzava questo sogno, una raccolta monografica sul viaggio a Paestum, uno spazio museale sul turismo del ’700 e dell’800”. Parla così il presidente della Fondazione Giambattista Vico, il professor Vincenzo Pepe, a pochi giorni dalla presentazione del catalogo Museo Paestum nei percorsi del Grand Tour a cura di Massimo Ricciardi che avrà luogo giovedì 15 novembre alle ore 17 nella Sala Cassandra dell’Hotel Ariston a Paestum.La presentazione del Catalogo vedrà gli interventi, dopo quello del presidente Pepe, della soprintendente ai Beni Librari della Regione Campania Loredana Conti, del consigliere per la Cultura alla Presidenza della Regione Rachele Furfaro, del curatore del catalogo Massimo Ricciardi, del direttore del Museo Vichiano - Palazzo de Vargas Massimo Olivieri. A portare i saluti istituzionali ci saranno il sindaco di Capaccio Pasquale Marino, l’assessore alla Cultura del Comune di Napoli Nicola Oddati e il vice presidente del Consiglio Regionale della Campania Gennaro Cucciolo. “Il Museo Paestum – precisa il presidente Pepe – è situato nel complesso monumentale del Convento di Sant’Antonio in Capaccio, un luogo ricco di suggestioni e di atmosfere che rievocano l’idea della sosta e del viaggio. La Fondazione che presiedo con grande abnegazione e sacrifici ha restaurato la parte nobile di questo Convento restituendolo non solo agli antichi splendori ma a significativa testimonianza della nostra identità culturale.
Il Convento – continua Pepe – è ricco di affreschi settecenteschi e nel Museo, oltre a reperti archeologici del IV e VI secolo a.C. e opere d’arte di particolare bellezza, campeggia nella Sala del cenacolo una inquietante rappresentazione dell’ultima cena, di particolare fattura e rara composizione.
Con questo Museo la Fondazione Giambattista Vico ha voluto, soprattutto, intraprendere un viaggio nella nostra identità storica per offrire ai giovani certezze, fortezza d’animo, passione e negli itinerari della memoria individuare i varchi per il futuro.
Giambattista Vico ci ha insegnato che nelle ore della confusione si deve ritrovare il fondamento. E la memoria storica – conclude Pepe – è il fondamento della rinascita”.