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Neonato rapito in ospedale: caccia a due donne, perde quota pista rom

📅 lunedì 7 giugno 2010 · 📰 CronacaSalerno

ospedale umberto I di Nocera inferiore

Il piccolo, Luca Cioffi, era nato stamattina con taglio cesareo. Il padre, Fabio Cioffi, è un sottufficiale dell'esercito in servizio a Caserta, presso la brigata "Garibaldi", attualmente impegnato in missione in Libano e appositamente rientrato in Italia per la nascita del bambino. Al momento del sequestro si trovava a casa per accudire il primo figlio della coppia, un bimbo di due anni. La madre, Annalisa Fortunato, ragioniera, è di Nocera Inferiore.

Si cerca una donna vestita di bianco, fra i 35 e i 40 anni, occhi e capelli castani, alta circa 1.70. Secondo la prima ricostruzione, il neonato sarebbe stato portato via in una culla dalla donna entrata nella stanza della madre, che in quel momento era in compagnia della cognata. "Signora stia tranquilla, lo porto al nido", avrebbe detto la giovane, fingendosi infermiera, prendendo il bimbo e allontandosi con un ascensore di servizio. Proprio perché è stata scambiata per un'infermiera, l'allarme è scattato con ritardo. Solo un paio d'ore dopo i familiari della mamma si sono accorti che qualcosa non andava e hanno allertato le forze dell'ordine.

Polizia e carabinieri hanno bloccato i convogli ferroviari e allestito posti di blocco all'ingresso delle autostrade A3 e A30. Un elicottero sta scandagliando la zona. Le ricerche sono estese anche al napoletano.

Nell'ospedale esiste un impianto di videosorveglianza, che però "non è attivo da tempo". Lo ha detto il direttore amministrativo dell'ospedale, Maurizio D'Ambrosio, rispondendo a una domanda dei giornalisti sulla possibilità che la rapitrice del piccolo Luca sia stata ripresa da telecamere.

La rapitrice del neonato è entrata "durante l'orario di visita", e l'ospedale "non è un carcere", ha riferito il responsabile del reparto di ostetricia e ginecologia dell'Umberto I, Gaetano Vitagliano, rispondendo ai giornalisti che gli facevano notare la facilità con la quale il piccolo è stato portato via. La falsa infermiera si è introdotta nel reparto tra le 12 e le 13, quando le corsie della maternità sono piene di visitatori. "E' un reparto sempre affollato per occasioni liete, non un carcere", ha tenuto a sottolineare Vitagliano ai cronisti.

IL PADRE: "SPERO CHE FOLLIA MOMENTANEA". "Io spero soltanto che si tratti di una donna presa da un momento di follia, che magari ci ripensa e torna indietro". Lo ha detto il padre del neonato rapito nel reparto di maternità dell'ospedale Umberto I, sfogandosi con un parente. "Spero che abbia un momento di illuminazione, e torni indietro con mio figlio", ha aggiunto.

UN TESTIMONE. "Aveva il bambino avvolto in uno scialle, mi ha chiesto dov'era il pronto soccorso e poi è scappata". Così una donna seduta al primo piano fuori al reparto di rianimazione racconta alle telecamere di Metropolis Tg di aver dato indicazione ad una donna vestita da infermiera verso le 13.15 di lunedì. Un camice bianco, indossato dalla finta infermiera, sarebbe stato inoltre ritrovato all'esterno del pronto soccorso. Ai microfoni di Metropolis anche le dichiarazioni del nonno paterno che accusa: "Ci dovevano essere le telecamere, quando è venuta la finta infermiera mia nuora stava con la mamma e il padre".

APPELLO ALLE FARMACIE. Le farmacie segnalino persone non conosciute, soprattutto donne, che si presentino in queste ore per comprare il latte destinato ai neonati. E' l'appello lanciato da una amica della famiglia Cioffi nel parlare con i cronisti davanti alla caffetteria nella quale il padre del bambino è stato chiamato colloquio con gli inquirenti.

Fonte: pupia.tv

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