Tutela del patrimonio sommerso e formazione: il lascito di Sebastiano Tusa guida il turismo archeologico subacqueo
L’archeologia subacquea si sta rivelando uno strumento prezioso per approfondire il legame tra l’uomo e il mare attraverso le epoche. Quest'anno, la XXVI edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico (BMTA) ha reso omaggio a Sebastiano Tusa, eminente archeologo e fondatore della Soprintendenza del Mare, con l’annuale Conferenza Mediterranea sul Turismo Archeologico Subacqueo e il Premio Internazionale “Sebastiano Tusa”. L’iniziativa, coordinata scientificamente da Luigi Fozzati, mira a ricordare l'impegno di Tusa nella protezione del patrimonio sommerso del Mediterraneo e a valorizzare le destinazioni archeologiche subacquee.
In occasione dell’evento, il Premio Tusa 2024 è stato conferito a diverse eccellenze nel campo dell’archeologia subacquea: il Civico Museo Archeologico di Milano ha ottenuto il riconoscimento per la mostra "Le vie dell'acqua a Mediolanum," e al White Crane Ridge Underwater Museum in Cina è stato assegnato il premio per il progetto più innovativo. Tra gli altri vincitori figurano il giornalista di Sky TG24 John Pedeferri e il Professor Luis Filipe Monteiro Vieira de Castro dell’Università di Coimbra, premiato per il contributo accademico alla disciplina.
La Carta di Ustica e la rete per il patrimonio sommerso
Un contributo importante è arrivato da Valeria Patrizia Li Vigni, Presidente della Fondazione Sebastiano Tusa, che ha illustrato la "Carta di Ustica." Questo documento definisce principi chiave per la tutela e valorizzazione del patrimonio terrestre e sommerso dell’isola, come il rispetto del suo equilibrio ecologico e la conservazione dei siti archeologici costieri. La carta potrebbe diventare un modello per altre isole del Mediterraneo, ampliando la rete di protezione del patrimonio marino. Li Vigni ha inoltre sottolineato l’importanza del coinvolgimento della comunità locale nella promozione del patrimonio culturale e nella ricerca delle tradizioni, soprattutto attraverso il coinvolgimento delle nuove generazioni.
Verso la formazione di guide archeologiche subacquee
Durante la BMTA, è emersa la necessità di istituire figure professionali altamente specializzate per la guida nei siti archeologici sommersi, al fine di garantire una fruizione consapevole e rispettosa dei siti. La conferenza ha dato spazio a un dibattito sulle norme e sui requisiti formativi di queste guide, che dovrebbero possedere competenze in conservazione del patrimonio e conoscenze legali per accompagnare i visitatori senza compromettere l’integrità dei reperti.
Come ha spiegato Francesca Romana Paolillo, Soprintendente Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, è fondamentale che la formazione delle guide subacquee comprenda la tutela del sito per preservare l’esperienza per le generazioni future. Ugo Picarelli, fondatore della BMTA, ha aggiunto che la creazione di una rete di siti archeologici subacquei europei potrebbe valorizzare ulteriormente questi luoghi di interesse, promuovendo al contempo la necessità di una regolamentazione specifica e di una guida certificata.
Il miglioramento delle condizioni professionali per gli archeologi italiani
Un ulteriore tema di discussione è stato il 3° Censimento della professione archeologica, condotto dall’Associazione Nazionale Archeologi (ANA), che ha presentato risultati promettenti per il settore. Dall'indagine emerge che le condizioni lavorative degli archeologi italiani sono in miglioramento, con stipendi in crescita e un incremento nel numero di professionisti che riescono a vivere della propria attività. Secondo Marcella Giorgio, Presidente dell'ANA, tale progresso è legato anche alla Legge 110/2014 e ai suoi decreti attuativi, che hanno riconosciuto ufficialmente la professione, integrandola nel Codice dei Contratti Pubblici e parificandola a quella di ingegneri e architetti nei servizi per le amministrazioni pubbliche.
Tuttavia, rimangono problematiche legate alla stabilità del mercato e alle condizioni di lavoro, con il 54% dei professionisti che desidererebbe un miglioramento della propria tipologia contrattuale. Il censimento ha evidenziato anche sfide a livello sociale, con molti archeologi che riportano episodi di discriminazione di genere e/o orientamento sessuale.
La presentazione di questi dati davanti a rappresentanti politici e sindacali presso la BMTA mira a sensibilizzare sullo sviluppo della professione e a favorire una maggiore tutela per gli archeologi italiani, aprendo la strada a un mercato regolamentato che valorizzi adeguatamente il loro contributo alla società.







