In carcere nasce il laboratorio di ostie intitolato al Beato Carlo Acutis
Vallo della Lucania (Sa). “Confidate nella misericordia di Dio. Ognuno di noi è speciale ed unico, e tutti abbiamo una speranza”. Con queste parole, Antonia Salzano, madre del Beato Carlo Acutis, si è rivolta ai detenuti della casa circondariale "Alfredo Paragano" di Vallo della Lucania, durante la presentazione del laboratorio di ostie intitolato a suo figlio.
Il progetto, chiamato “Pane Quotidiano Carlo Acutis”, rappresenta un'opportunità unica per i detenuti, che grazie a un regolare contratto di lavoro, produrranno ostie e particole destinate al culto. Questa attività, nata dalla collaborazione tra l'istituto penitenziario, le diocesi di Teggiano-Policastro e di Vallo della Lucania, e la cooperativa sociale “Al Tuo Fianco”, mira a formare e reinserire nella società coloro che stanno scontando una pena.
La dimensione del progetto
Le ostie prodotte saranno vendute alle parrocchie della Campania e nei negozi di articoli religiosi. I proventi sosterranno il laboratorio stesso e garantiranno l’impiego di almeno due detenuti. “Questo progetto non è solo un'opportunità lavorativa, ma anche una porta aperta verso la speranza e il riscatto personale”, ha dichiarato Lucia Castellano, Provveditore Regionale della Campania per l’Amministrazione Penitenziaria.
Un messaggio di fede e riscatto
Monsignor Vincenzo Calvosa, vescovo della diocesi di Vallo della Lucania, ha ricordato che “la realtà dei detenuti è nel cuore della Chiesa, perché tutti possano trovare occasioni di rinnovamento e riconquistare fiducia nella società”.
Parole condivise anche da Monsignor Antonio De Luca, vescovo di Teggiano-Policastro, che ha sottolineato come il progetto sia un tassello importante della pastorale carceraria, in un contesto sociale segnato da crescenti difficoltà economiche e povertà. “Questo è un passo concreto verso un umanesimo necessario alla nostra società”, ha aggiunto.
Un modello di sinergia sociale
Il presidente della cooperativa sociale “Al Tuo Fianco” ha definito il laboratorio “un progetto di riscatto e dignità”, frutto della collaborazione tra carcere, Chiesa ed enti del terzo settore.
Intitolato al Beato Carlo Acutis, giovane millennial che sarà proclamato santo il 25 aprile 2025 durante il Giubileo, il laboratorio rappresenta un esempio di come la fede, la solidarietà e l'impegno possano offrire nuove opportunità a chi cerca di ricostruire la propria vita.






