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Ospedali riuniti per il nuovo modello campano di salute

📅 martedì 20 luglio 2010 · 📰 SaluteSalerno

ospedale di Eboli
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Sono gli ospedali riuniti il concetto di fondo che anima il nuovo piano ospedaliero regionale in una logica giĂ  sperimentata in passato e che dovrebbe garantire la chiusura e la riconversione di piccoli ospedali improduttivi. Viene riproposta, invece, una più ampia autonomia ai direttori generali che, scelti su base tecnica, dalla fine di quest'anno dovranno attuare il piano al termine della fase commissariale.

Altra novitĂ  l'assicurazione, per i privati accreditati, di sopravvivere al limite dei 100 posti letto inserito nella precedente stesura. Lo strumento da utilizzare per garantire efficienza, efficacia ed economicitĂ , sono gli atti aziendali che diventano (come concepito nel 2000, assessore Teresa Armato) i veri strumenti di attuazione del piano ospedaliero che, in questa fase, assicura solo le linee normative.

In particolare gli ospedali depotenziati assumono la denominazione di strutture polispecialistiche (Sps), ossia centri sanitari depotenziati nella dotazione funzionale, rispetto a quella attuale, ma attrezzati per la stabilizzazione dei pazienti in pronto soccorso.

Incerta la sorte del presidio di Agropoli che per ora continua a funzionare a pieno regime in vista del pienone estivo. Sempre nel salernitano, in attesa che il progetto dell'ospedale della piana del Sele diventi concreto, si procede alla realizzazione degli ospedali riuniti dei presidi di Eboli, Battipaglia e Roccadaspide. Altra novitĂ  è l'accesso dei Psaut (presidi di assistenza urgenza territoriali) alla rete dell'emergenza in funzione di filtro per l'appropriatezza.

Intanto Monaldi, Cotugno e Cto diventano un unico presidio destinato a funzionare da camera di accoglienza per discipline specialistiche della Seconda UniversitĂ .

Fonte: denaro.it

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