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Marina di Ascea, Teatro Comico e Cabaret con "SORRISI D'ESTATE 2010"

📅 venerdì 23 luglio 2010 · 📰 Spettacoli-EventiCasal Velino

iditelovoi
Credits Foto

SORRISI D’ESTATE 2010

Rassegna di Teatro Comico e Cabaret

MARINA DI ASCEA (SA), Piazza Europa

Dal 10 al 17 Agosto 2010

Paolo Caiazzo in “LIBERI TUTTI”

Liberi tutti è uno spettacolo sincero e appassionato. “Voglio essere libero, libero come un uomo“. Una frase detta dal bambino Paolo Caiazzo durante una recita scolastica nel lontano 1975. Quel bambino non sapeva che si trattava di una canzone di Giorgio Gaber . Sono passati 33 anni da quando la maestra, Ada Reale Fontana, gli affidò questa battuta. Il tema della libertà attanaglia l’artista e l’uomo Paolo Caiazzo, da quel lontano 1975. Il bambino è diventato un uomo e vuole tirare le somme sul concetto di libertà.

caiazzo

Lo fa da artista completo, con l’ausilio di monologhi comici, battute acide, satiriche, leggere ed esilaranti. Incontriamo i suoi personaggi tra cui il giapponese ‘Ndo, ed il corrosivo Cardamone, ma anche la poesia dei ricordi di infanzia, degli affetti paterni, la malinconia del passato che si scontra con la cruda realtà di un presente confuso e caotico. Paolo in questo spettacolo, oltre ai suoi monologhi raffinati e comici, alle battute fulminanti, usa proiezioni, foto, musica e alcune splendide canzoni di Federico Salvatore. Paolo Caiazzo si racconta e ci racconta, rivelandosi esilarante, satirico, comico, leggero malinconico, poetico e perfino ottimo “Cantante”. Questo è “Liberi tutti”: un vortice di battute, concetti, emozioni, colori, immagini e musica. Un’ora e quaranta che sembrano volare nel continuo mutare e accadere delle situazioni in scena. Tutto nel tentativo di Caiazzo, di spiegarsi il concetto di libertà.

Pensare con la propria testa, questa è la vera libertà…

I DITELO VOI in “L’ERA DIGITALE”

In principio fu l’era giurassica, dove gli uomini fuggivano terrorizzati di fronte agli enormi dinosauri. Poi fu l’era glaciale, dove gli uomini fuggivano terrorizzati di fronte ai tremendi freddi. Infine venne l’era digitale, dove gli uomini fuggivano terrorizzati di fronte ai terribili telecomandi.

Oggi viviamo circondati dalla tecnologia che, cercando di renderci la vita più semplice, ci riempie le case di oggetti complicati. Dopo che il digitale ha invaso ogni campo della nostra esistenza con macchine fotografiche, telefonini, computer e televisori, una nuova minaccia sta per abbattersi sulla terra: il Teatro Digitale Terrestre. Così, mentre i Ditelo Voi stanno facendo il loro spettacolo di cabaret, una cibernetica annunciatrice tutta curve e microchip, annuncia che entro mezzanotte il teatro verrà digitalizzato e gli attori sostituiti da nuovi ologrammi computerizzati. Ma i nostri eroi si batteranno con tutte le armi che hanno a disposizione per salvare il caro vecchio palcoscenico.

Uno spettacolo, dunque, in cui i Ditelo Voi propongono sketch e situazioni del tutto nuove accanto alla rivisitazione dei personaggi che li hanno resi celebri in tv: ci sono i preti che tirano schiaffi, le goffe letture dei classici, gli improbabili colpi della banda dei Pulp, il tracotante politico della prima repubblica l’onorevole Bavoso. Ma ci sono anche molte situazioni del tutto nuove. Uno spettacolo capace sempre di spiazzare sempre lo spettatore mischiando toni grotteschi a quelli popolari, e che si avvale anche della presenza di un vero e proprio corpo di ballo. Uno stile unico, che nel corso degli anni ha reso questo scanzonato trio, sempre più protagonista sulla scena nazionale.

i ditelo voi

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