Storie di Partigiani Cilentani - Il Partigiano Garibaldino Garofalo Brillante
vissuta da Partigiano, Marinaio della Regia Marina e Ferroviere
Ricerca storica di Ernesto Apicella
Brillante Garofalo, in base alla scheda compilata dalla Commissione Regionale Marche per l'accertamento delle qualifiche partigiane, seduta del 14 aprile 1946, militò dal 16 Novembre 1943 all'1 luglio 1944 nella Divisione Garibaldi “Spartaco”, Brigata di Montagna “1° Maggio”, riconoscendogli la qualifica di Partigiano Invalido. Per la suddetta scheda, sarebbe nato ad Agropoli il 18 Settembre 1918. Evidentemente, la fretta nel compilarla portò a qualche errore anagrafico, giacché, dopo una serie di verifiche presso gli uffici anagrafe di Agropoli e di Ogliastro Cilento, dall'estratto di nascita risulta che Garofalo Brillante nacque a Eredita, in via Chiesa, il 10 Settembre 1918, da Michele (nato ad Agropoli il 25 luglio 1876, ivi residente), possidente, e da Cantalupo Giuliana (nata a Eredita il 30 marzo 1879, residente ad Agropoli), casalinga. La registrazione all'ufficio anagrafe fu fatta il 12 settembre dalla levatrice di Ogliastro Cilento, Maria Facchin. Annotava sul registro nascite il Marchese De Stefano: “La dichiarante ha annunziato la nascita suddetta (Brillante Garofalo) per avere nella suindicata sua qualità, prestati i servizi dell'arte sua nell'atto del parto, e nel luogo del marito della Cantalupo, il quale non ha potuto annunziarla perché impedito”.
La famiglia di Brillante viveva ad Agropoli in via Fuonti 94, dove il padre Michele possedeva un vasto e fertile terreno collinare con vigneto, uliveto e ficheto. La nascita di Brillante a Eredita si spiega perché, nell'imminenza del parto, perdurando l'assenza del marito Michele, la signora Giuliana preferì partorire tra il conforto familiare della madre e delle sorelle.
Fino alla chiamata nella Regia Marina (14 settembre 1937), Brillante aveva aiutato il padre nei terreni di proprietà in qualità di bracciante, come evidenziato nel foglio matricolare di servizio militare della Regia Marina.
Regia Marina Italiana

Brillante Garofalo, con la qualifica di allievo fuochista, fu imbarcato sul Cacciatorpediniere Aldebaran (21 giugno – 16 settembre1938); quindi, con la qualifica di fuochista di prima classe, prestò servizio sul Cacciatorpediniere Bersaglieri (10 febbraio – 20 ottobre 1939) e sulla Corazzata Vittorio Veneto (21 dicembre 1939 - 30 giugno 1940). Seguirono i trasferimenti su terraferma a Marina di Porto Torres, alla Maddalena e, il 20 novembre 1942, prese servizio presso l'idroscalo dell'isola di Sant'Andrea di Venezia, struttura utilizzata sia per la difesa da eventuali incursioni nemiche sulla città di Venezia, sia per la ricognizione e per l'offesa sulle basi navali in alto Adriatico.
L'8 settembre 1943, con l'annuncio dell'Armistizio, Brillante Garofalo, nel caos che si era creato per la smobilitazione dell'Esercito Italiano, per non entrare nella Kriegsmarine, la marina militare tedesca che stava occupando l'idroscalo, abbandonò la Caserma e trovò ospitalità clandestina presso una famiglia dell'isola di Sant'Andrea. Ricorda il figlio Giancarlo: “Mio padre mi raccontava che a Venezia si spostava nei canali utilizzando piccole barche, evitando i traghetti che molte volte erano mitragliati dai tedeschi. Negli anni '50, i miei genitori mi portarono a Venezia per far visita alla famiglia che, correndo enormi rischi, aveva ospitato papà dal 9 settembre agli inizi del novembre 1943. Fu una grande festa che, tra ricordi e lacrime, lasciò in tutti noi una immensa gioia e un enorme senso di fratellanza e solidarietà”.
Partigiano Garibaldino

Nei primi giorni del novembre 1943, Brillante Garofalo decise di far ritorno a casa. Salutò e ringraziò la famiglia che lo aveva ospitato, e iniziò il suo travagliato viaggio di ritorno. Dopo una quindicina di giorni di viaggio, vissuti tra l'ansia di essere fermato dai nazi-fascisti, che l'avrebbero sicuramente fucilato o rinchiuso in un lager, e il pericolo di cadere sotto le bombe degli aerei americani, non potendo più proseguire il cammino verso casa, giacché il fronte di guerra era insuperabile, si fermò nel piccolo paesino di Sarnano, in Provincia di Macerata, dove gli abitanti, nonostante il rischio di pesanti punizioni, davano ospitalità ai militari italiani sbandati, ai prigionieri di guerra e agli internati politici scappati dai campi di concentramento. Le Marche diedero un consistente contributo alla Resistenza, movimento che si formò in modo abbastanza spontaneo già dal settembre del 1943, favorito dalla natura collinare e montuosa del suo entroterra, che offriva nascondigli sicuri e possibilità di azioni di sabotaggio.
Il 16 Novembre 1943, Brillante Garofalo decise di entrare in una delle bande partigiane operanti nell'area di Sarnano.
L'inverno del 1943 - 1944 fu particolarmente difficile per il clima rigido, creando difficoltà di approvvigionamento e di collegamento, per cui le varie bande partigiane si sbandarono in attesa della primavera. A inizio marzo 1944 fu costituita la Divisione Garibaldi “Spartaco” e Brillante Garofalo entrò nella Brigata di Montagna “1° Maggio”, al comando di Decio Filipponi, con vice comandante Janko Klikovac. Una Brigata mista formata da italiani e montenegrini, che da fine marzo iniziò a operare, tra Sarnano e la frazione Piobbico. Tra i compagni più fidati di Brillante c'erano Ennio Tabarretti e il montenegrino Vlado Lovisek. La Brigata “1° Maggio” intraprese numerose e audaci azioni di guerra contro le forze nazi-fasciste, segnalandosi sempre per coraggio e per temerarietà. Ma all'alba del 29 marzo, duemila soldati, tra tedeschi della Alpenjager e fascisti del Battaglione “M” IX Settembre, circondarono Piobbico, dove pernottava la Brigata “1° Maggio”. Pochi giorni prima, a Sarnano tre nazisti erano stati uccisi e queste morti erano state attribuite a Decio Filipponi e alla sua Brigata. La rappresaglia dei tedeschi fu cruenta. Un testimone, allora bambino, raccontò nel dopo guerra, che gli assalitori per prima cosa cominciarono a bombardare a colpi di mortaio le case e gli edifici. Poi, una volta occupato il paese, radunarono in piazza Vittorio Emanuele II la popolazione rastrellata nelle case, minacciando che sarebbero morti tutti impiccati, se non avessero svelato dove si trovavano i ribelli e gli antifascisti. La maggior parte dei partigiani riuscirono a sganciarsi e a mettersi in salvo. Il nostro Brillante Garofalo scampò fortunosamente alla morte, ma il suo amico Vlado Lovisek fu ucciso da una mitragliata tedesca. Il Comandante Decio Filipponi, costituitosi per salvare la popolazione tenuta in ostaggio dai tedeschi, fu trascinato in piazza, bastonato brutalmente e impiccato a un palo della corrente elettrica. Con la perdita del comandante, la Brigata “1° Maggio” subì un periodo di sbandamento, che fu superato con la riorganizzazione sotto il comando del montenegrino Janko Klicovach. Ben presto ricominciarono le azioni di disturbo per rallentare il ritiro delle truppe tedesche verso l'Italia del Nord.
La collaborazione da parte della popolazione di Sarnano a favore dei partigiani della Brigata “1° Maggio” continuò senza sosta e senza timore alcuno. Infatti, come ci racconta il figlio Giancarlo: “Verso la metà di aprile, papà Brillante, visto l'aggravarsi di una bronco polmonite, infezione contratta durante il freddo inverno trascorso in clandestinità in montagna, fu ospitato e curato con grande amore da una famiglia sarnanese. Per giustificare la sua presenza, il Comune di Sarnano in data 22 Aprile gli rilasciò un attestato d'identità personale, al posto della Carta di Identità perché l'ufficio ne era sprovvisto, dove il Commissario Prefettizio attestava che papà, di professione bracciante, viaggiava a scopo di lavoro. Negli anni '50 “continua Giancarlo” s'instaurò un intenso scambio epistolare tra mio padre e un componente della famiglia che lo aveva ospitato e curato. Negli anni '60, su invito di papà, venne a trovarci e fu ospitato con grande affetto, rispetto e onore”.
Il 20 giugno 1944 giunse a Sarnano la notizia che la vicina Fermo era stata liberata e, quando i partigiani del battaglione “1° Maggio” entrarono nel paese, la popolazione si riversò in strada per festeggiare. Il giorno successivo arrivarono a Sarnano i soldati italiani della Divisione paracadutisti "Nembo", facente parte del 1° Raggruppamento Motorizzato dell'Esercito Italiano, mobilitato per facilitare l'avanzata delle truppe anglo-americane verso il centro e nord Italia.
L'1 luglio, Brillante Garofalo, oramai guarito, riprese la via di casa, dove giunse tra la gioia dei genitori e dei parenti, che non avendo più avuto sue notizie, lo davano per disperso.
La guerra era lontana e Brillante Garofalo riprese il suo lavoro nell'azienda agricola di famiglia. Il 27 marzo 1945 rientrò al Maridist di Napoli dove gli fu rilasciata la licenza illimitata e l'1 maggio 1945 fu congedato.
Riconoscimenti

Brillante Garofalo per la sua militanza di partigiano ricevette il “Certificato di Patriota” firmato dal Generale Harold Alexander, Feldmaresciallo e Comandante Supremo delle Forze Alleate del Mediterraneo. Nel 1949, si iscrisse all'Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) con tessera n°99.
Tra i vari riconoscimenti di guerra gli furono conferiti:
il “Diploma d'Onore al Combattente per la Libertà d'Italia” (1943 – 1945) e la “Croce al Merito di Guerra”.

Il Matrimonio e la carriera da Ferroviere

Il 12 gennaio 1945 convolò a nozze con Girolama Santangelo, nata a New York nel 1919, da genitori italiani emigrati nei primi anni del novecento negli Stati Uniti d'America. Dal loro matrimonio nacquero Giancarlo e Rita. Il lavoro dei campi era diventato difficile, la famiglia cresceva e quando, nel 1949 con l'approssimarsi dei lavori per la realizzazione del doppio binario sulla tratta ferroviaria Agropoli - Reggio Calabria, le Ferrovie dello Stato assumevano nuovi ferrovieri, Brillante Garofalo fece domanda e, il 26 giugno dello stesso anno, vestì la divisa di Ferroviere con la qualifica di operaio d'armamento. Successivamente, per motivi di salute, prese la qualifica di commesso presso il reparto servizio lavori di Agropoli, chiudendo, il 31 luglio 1973, la sua carriera di ferroviere con la qualifica di commesso capo.

Il 12 gennaio 1995, Brillante festeggiò con sua moglie Girolama le nozze d'oro e, il 25 Dicembre 1999, la sua romanzesca vita, ricca di avventure, speranze, conquiste e memorie, si concluse serenamente tra l'affetto della sua famiglia.
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