Vallo della Lucania Teatro La Provvidenza “Nati 80”
di Maria Rosaria Verrone
di Marisa Russo | BlogMaria Rosaria Verrone: Benvenuti a Vallo della Lucania, brevemente quali sono gli aspetti fondamentali presi in esame nella Commedia che vedremo stasera, NATI80?
Nathalie Caldonazzo: Innanzitutto prendiamo a confronto due generazioni, quella degli Anni Ottanta e quella successiva. Quindi esaminiamo il loro diverso approccio con la vita, con i sentimenti, con la famiglia, con un inizio di vita insieme a due o a tre (mi riferisco alla nascita di un figlio) e come, comprensibilmente, sono anche diversi. Chi ha paura, chi non ce la fa contro noi due che, comunque, siamo la coppia sposata da più tempo ed è riuscita a superare di tutto e di più. Anche noi ci troviamo in crisi ma, essendo grandi e più maturi, riusciamo a superare un momento di crisi e a tornare insieme mentre i giovani sono più impauriti ed anche superficiali nell' affrontare una tale situazione.
Gino Rivieccio: Ed io condivido totalmente.
Maria Rosaria Verrone: Troviamo anche dei problemi legati alle relazioni sociali e familiari che sono una conseguenza dell'uso eccessivo dei social? Viene affrontato questo aspetto?
Nathalie Caldonazzo: Più di WhatsApp non credo...no, non è rilevante questo aspetto. Viene, essenzialmente, presa in esame la superficialità (mi sia concesso questo termine) nell' affrontare le varie situazioni importanti della vita, quale l' arrivo di un figlio, un matrimonio.
Gino Rivieccio: Affrontiamo le crisi matrimoniali. Lo spettacolo mette a nudo alcuni aspetti della vita e tutti i dolori, gli affanni, le tensioni che sono stati creati dalla generazione degli Anni Ottanta. Come diceva Nathalie, questo spettacolo è una fotografia di quelli che sono i rapporti generazionali e, se pure gli Anni Ottanta mi stiano molto a cuore, purtroppo c'è da dire che le crisi di oggi sono figlie delle crisi dei genitori, quindi se i ragazzi di oggi hanno qualche crisi in più, probabilmente siamo stati noi non bravi a fare capire da quale parte andasse il mondo.
Di questa situazione c' è anche una nostra responsabilità.
Maria Rosaria Verrone: Nella Commedia viene affrontata la "mancanza di valori". Possiamo credere che l' Arte in tutte le sue espressioni potrebbe avere importanza per andare ad incidere nella realtà e risolvere tale problema?
Gino Rivieccio: Rispondi tu, Nathalie, tu che sei una grande artista, non solo attrice ma anche pittrice e tra poco esporrai a Dubai.
Nathalie Caldonazzo: Sto anche preparando una mostra su San Nicola di Bari, un Santo che sento molto mio, ed esporrò, forse a Maggio o Giugno, proprio nel Museo dedicato a questo Santo. Non so se l' Arte abbia questo potere, sicuramente l' Arte è un rifugio per tutti noi, chi ha a che fare con l' arte è un privilegiato, soprattutto in questa epoca dove senza arte si potrebbe veramente impazzire.
Gino Rivieccio: E poi gli artisti sono quelli più vicini a Dio. Noi siamo veramente una categoria privilegiata.
Maria Rosaria Verrone: Una domanda al Maestro Rivieccio. Lei è sempre molto profondo e mette in primo piano la riflessione come elemento fondamentale nella sua attività artistica. Quando ha capito che la riflessione è fondamentale e che potrebbe avere anche una forza rivoluzionaria per cambiare le mentalità?
Gino Rivieccio: Non lo so. Sicuramente il palcoscenico è uno strumento molto importante. Chi ha avuto il dono di essere dal mucchio prescelto da Dio, che io chiamo il Capotreno con la C maiuscola, se il Capotreno ha scelto te perché servi per dare dei messaggi, per regalare della leggerezza, io nel mio piccolo cerco di approfittarne, visto che mi è stata data questa dote. Come tutti quelli che fanno questo mestiere, la dote non la puoi sprecare. Ecco il motivo per cui, dopo la laurea, non ho scelto di fare il bancario, ho rifiutato un posto fisso anche perché ci avrebbe perso il pubblico...mi vedresti dietro uno sportello a fare i conti?...E poi sono più contento io! Alla fine dei conti dobbiamo approfittare di questo strumento dato dal Capotreno! Inoltre, in tutti gli spettacoli, le riflessioni le faccio sempre mie, non mi sono mai piaciute le "risate gastronomiche" senza alcun fine, cioè si ride ma poi ritorni a casa senza ricordare nulla, hai riso soltanto. Mi piace sempre lasciare qualche cosa anche attraverso la risata e, non a caso, i miei beniamini sono stati sempre quegli artisti che mi hanno lasciato qualcosa, anche attraverso la leggerezza. Almeno fino ad oggi ho fatto sempre così, ci tengo a dire, però, che lo spettacolo di stasera non è uno spettacolo comico.
È uno spettacolo che ha dei momenti di ironia ma, lo ripeto, è uno spettacolo che fotografa la crisi di coppia dei nostri giorni. Inoltre è uno spettacolo che deve molto ai ragazzi impegnati sul palcoscenico. Io e Nathalie diamo un contributo ma i veri protagonisti sono gli elementi di questa pattuglia, tutti giovani che sono bravissimi, in modo particolare la cantante di nome Cristina Mazzacaro, veramente straordinaria! È uno spettacolo che va visto, ti fa capire come questi ragazzi amano il teatro! Complimenti anche al Teatro delle Arti che produce lo spettacolo.
Maria Rosaria Verrone: lo spettatore quando, stasera, uscirà dal teatro, dopo aver assistito allo spettacolo, cosa porterà dentro di sé?
Nathalie Caldonazzo: Qualche riflessione! È una di quelle commedie che hanno anche dei tratti un po' nostalgici e anche forti come le emozioni. Sicuramente tutti si ritroveranno o nel rapporto con il figlio o nel dramma suo esistenziale, comunque andiamo a toccare qualche corda.
Gino Rivieccio: Di sicuro quando uscirà dal teatro non dirà...ma che p....che noia! Questo è poco ma sicuro, nel senso che qualche messaggio arriva e arriva pure molto bene!
Ringrazio questi due artisti meravigliosi e invito loro a ritornare presto perché abbiamo bisogno di tanta riflessione per maturare e crescere culturalmente, come pure nei rapporti umani.
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