Mare Libero: "Proroghe alle concessioni balneari illegittime, si proceda subito con le gare"
Le concessioni demaniali marittime sono scadute definitivamente il 31 dicembre 2023, secondo quanto ribadito da sentenze recenti del TAR e del Consiglio di Stato. Tuttavia, nei Comuni di Sapri e Camerota, gli ex concessionari stanno riposizionando strutture balneari come se nulla fosse cambiato. È questa la denuncia lanciata dall’associazione Mare Libero Campania, che ha diffidato formalmente la Guardia Costiera e i sindaci dei due Comuni cilentani, chiedendo l’immediata applicazione della normativa europea e la rimozione degli stabilimenti abusivi.
In particolare, Mare Libero richiama la sentenza n. 517 del Consiglio di Stato del 15 gennaio 2025, secondo la quale “tutte le proroghe delle concessioni demaniali turistico-ricreative sono illegittime e devono essere disapplicate da tutte le amministrazioni, anche comunali”.
Il 26 gennaio scorso, un articolo di Mondo Balneare riportava la dichiarazione di un legale del Comune di Sapri, secondo cui sarebbero già pronti gli atti per avviare le nuove gare, ma che l’Ente attendeva di chiarire il quadro giurisprudenziale. Due giorni prima, il sindaco aveva assicurato a due attivisti di Mare Libero e Comunità Mediterranee l’intenzione di redigere prima un Piano Spiagge condiviso con le associazioni del territorio. Ma a oggi, nessuna gara è stata indetta e nessun confronto è avvenuto.
Diversa ma ancora più grave la situazione a Camerota, dove con delibera di Giunta n. 12/2025 del 6 febbraio, si è tentato di prorogare le concessioni fino al 2027, ignorando del tutto le sentenze dei tribunali amministrativi.
Mare Libero sottolinea inoltre la responsabilità della Guardia Costiera, che – nonostante le segnalazioni – non avrebbe ancora attivato i procedimenti previsti. Per questo, l’associazione ha inviato diffide formali agli uffici di Sapri, Camerota e Palinuro, chiedendo:
l’immediato divieto di prosecuzione dell’attività per tutti gli stabilimenti decaduti,
la contestazione dell’abuso ai sensi dell’art. 1161 del Codice della Navigazione,
e l’attivazione dei procedimenti di incameramento o demolizione per i manufatti illegittimamente presenti sugli arenili.
La missiva è stata trasmessa anche agli organi di controllo istituzionali, con l’invito ad avviare verifiche su eventuali responsabilità civili, penali ed erariali delle amministrazioni coinvolte.
Secondo Mare Libero, il caso di Sapri e Camerota non è isolato, ma rappresenta un fenomeno diffuso lungo la costa: proroghe non formalizzate, assenza di Piani Spiaggia e gare pubbliche inesistenti. Una situazione in contrasto con le norme europee e che – se non affrontata – rischia di perpetuare illegalità e favoritismi a danno della libera concorrenza e dell’uso collettivo dei beni demaniali.







