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Tra teatro, borghi nascosti e dolci cilentani: una serata d’agosto indimenticabile

📅 sabato 6 settembre 2025 · 📰 Spettacoli-EventiCilento

06092025 dolci cilentani preparazione
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Il 23 agosto 2025 è stata una di quelle sere d’estate che iniziano con un programma semplice e si trasformano, quasi per magia, in un’esperienza da ricordare. Tutto è cominciato a Zoppi, frazione di Montecorice, dove mi sono recato con mio fratello, Vittorio, sua moglie e i loro figli per assistere a uno spettacolo teatrale all’aperto. Sul palco c’era Alberto, un caro amico, impegnato in una commedia di Eduardo De Filippo, un faro amico. Una pièce intensa, ironica, profondamente umana, capace di toccare corde profonde con leggerezza e intelligenza proprio come sapeva fare Eduardo. La rappresentazione si è svolta in un’atmosfera suggestiva, sotto il cielo limpido di fine agosto, tra le pietre antiche del borgo. Anche i più piccoli, solitamente distratti, erano rapiti dalla magia del teatro. Dopo lo spettacolo ci siamo fermati a partecipare alla festa di paese. Una serata semplice, ma ricca di umanità: tavole imbandite, musica, risate, e quell’aria di familiarità che solo certi luoghi riescono a creare. Proprio lì ho incontrato il prof. Tommasetti, persona stimata e sempre piacevole da rivedere, e Maddalena, un’amica di Napoli. Si sono aggiunti altri amici, e la serata ha preso una piega ancora più calorosa e conviviale. A un certo punto ho assaggiato un babà ottimo: soffice, ben inzuppato, davvero memorabile. Durante quel momento di dolce pausa, ho avuto anche modo di scherzare con Pinetto, uno degli organizzatori della serata. Con la sua simpatia e disponibilità, ha contribuito a rendere l’evento ancora più accogliente. Quando sembrava che la serata fosse ormai al termine, Daniela un’amica di vecchia data che vive a Termoli ed io eravamo in macchina, diretti verso Cosentini, quando una telefonata ha cambiato i piani. Un’altra amica, Rosellina ci invitava a raggiungerla a Capograssi, un piccolo borgo che conoscevo già di nome. In realtà, Capograssi non mi era del tutto sconosciuto: è una frazione di Serramezzana, il paese d’origine della mia bisnonna Teresa. Un dettaglio che fino a quel momento era rimasto nella memoria familiare, ma che quella sera ha preso forma, riportando in superficie un legame profondo e inaspettato con le mie radici. Abbiamo deciso di accettare l’invito con entusiasmo. A volte, le deviazioni improvvise portano ai momenti più belli. E così è stato. Capograssi ci ha accolti in silenzio, con la sua autenticità intatta: case in pietra, vicoli stretti e una piazzetta nascosta sotto il livello della strada principale, intima e accogliente. Un luogo che non compare nelle guide turistiche, ma che sa entrare nel cuore. E proprio lì, in mezzo a quell’atmosfera senza tempo, ho pensato a lui: Pasquale, detto “Cervellino” – un amico storico, originario proprio di Capograssi. Anche se non era presente quella sera, la sua figura allegra e inconfondibile sembrava aleggiare tra quei vicoli, quasi a riassumere lo spirito del borgo: accogliente, genuino, mai banale. Se Capograssi è mitico, è anche merito suo.In quella piccola piazza è successo qualcosa di speciale: gli abitanti del borgo ci hanno offerto i loro dolci cilentani, preparati in casa con amore e orgoglio. Fichi secchi, biscotti, crostate, torte rustiche… e tutto gratuitamente, senza secondi fini, solo per il piacere di condividere con chi arriva da fuori. È stato un gesto semplice, ma profondamente significativo. In un’epoca dove tutto è spesso mediato da interessi o formalità, questa ospitalità spontanea e disinteressata ci ha colpiti nel profondo. Ci siamo sentiti accolti, non come ospiti, ma come parte di qualcosa. Quella serata ci ha regalato molto più di un semplice svago: ci ha ricordato il valore della gentilezza, della condivisione, delle radici, e il senso profondo del vivere in comunità. I borghi come Capograssi sono custodi silenziosi di una cultura dell’accoglienza che resiste al tempo. E per me, quella tappa improvvisata ha avuto un sapore ancora più intenso: quello del ritorno, seppure inconsapevole, in un luogo che appartiene alla mia storia familiare. Mentre tornavamo verso casa, con il cuore pieno e il sorriso sulle labbra, Daniela ed io ci siamo detti che certe cose non si cercano: succedono, e proprio per questo sono così preziose.

dolci cilentani preparazione

✨ Capograssi: il borgo mitico di Cervellino, custode di memoria, dolcezza e accoglienza.

Una tappa non prevista. Un ricordo che resterà.

Giorgio Mellucci

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