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Cosentini Cilento e il mistero della chiesa perduta

Ipotesi e suggestioni sotto la chiesa dell’Assunta

📅 sabato 20 settembre 2025 · 📰 CulturaCilento

20092025 chiesa assunta cosentini
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Cosentini, frazione di Montecorice affacciata sul mare e sulle colline del Cilento, conserva nel suo cuore un enigma affascinante: cosa si nasconde sotto la chiesa dell’Assunta, eretta dopo la soppressione del convento agostiniano nel 1652?

Le fonti ricordano che, già nel XIV secolo, nello stesso luogo esisteva una cappella dedicata a Santa Maria del Valloncello. È stata cancellata o giace ancora sotto le fondamenta, in attesa di essere ritrovata?

Un gruppo di studiosi e appassionati ha discusso di questa possibilità, avanzando ipotesi diverse. L’archeologo Giorgio Mellucci ritiene plausibile che sotto il pavimento siano conservati resti murari della cappella medievale, insieme a oggetti liturgici o affreschi riutilizzati. Il prof. Aurelio Tommasetti dell’Università di Salerno sottolinea invece il valore strategico del luogo: Cosentini, feudo dei Borgia e sede di una dogana del sale, era un crocevia di commerci del Regno di Napoli, e la presenza degli Agostiniani poteva avere anche una funzione di potere e controllo. L’architetto Roberto Brancaccio individua nella struttura della chiesa tracce di fasi costruttive precedenti e ipotizza l’esistenza di cripte o passaggi sotterranei. Il dott. Francesco Martino, originario del borgo, sottolinea l’importanza di una campagna di scavi non solo per la ricerca storica, ma per ridare voce a una comunità che rischia di perdere le proprie radici. La giovane studentessa Cristina Chiariello di Montecorice immagina con entusiasmo il possibile ritrovamento di affreschi mariani, altari nascosti o sepolture antiche: simboli che riporterebbero alla luce un patrimonio di fede dimenticato.

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Un progetto di indagini archeologiche, magari supportato da tecniche non invasive come georadar e rilievi 3D, potrebbe offrire risposte concrete e allo stesso tempo aiutare a risolvere i problemi di umidità che oggi affliggono l’edificio, come ricorda il parroco don Giovanni Cairone. Per questo cresce l’idea di proporre ufficialmente una campagna di scavo alla Diocesi di Vallo della Lucania e alle università del territorio, così da trasformare il mistero della chiesa perduta in un’occasione di ricerca condivisa, tutela del patrimonio e rilancio culturale. Un progetto del genere non restituirebbe soltanto un frammento di storia, ma potrebbe anche dare a Cosentini un nuovo ruolo nel panorama cilentano, trasformandolo in un borgo riconosciuto a livello storico e culturale, capace di attirare studiosi, viaggiatori e appassionati di archeologia.

Intanto, ogni 15 agosto, la processione dell’Assunta rinnova un rito che sembra far risuonare l’eco delle preghiere pronunciate secoli fa nella cappella del Valloncello. Finché gli scavi non porteranno nuove scoperte, Cosentini continuerà a custodire il suo segreto: una chiesa sepolta che alimenta memoria, curiosità e leggende di questo borgo sospeso tra storia e fede.

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Imma Danilo Canditone

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