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Lentiscosa nel Cinquecento rivive nel nuovo libro di Raffaele Riccio

Gli anni ‘40 del ‘500 a Lentiscosa nel libro di Raffaele Riccio

“Lentiscosa e il Mediterraneo – in una novella di Matteo Bandello”

il libro prende le mosse da una novella di Matteo Bandello, scrittore lombardo del Cinquecento

«La pirateria barbaresca, le incursioni ottomane, le dinamiche di frontiera che hanno modellato per secoli la vita sulle coste del Sud Italia vengono qui evocate con profondità e precisione, ma senza mai dimenticare la centralità dell’esperienza umana, del dolore individuale, della forza della memoria»

📅 domenica 21 settembre 2025 · 📰 LibriCilento

21092025 libro lentiscosa
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Una nuova pubblicazione della collana Cilento di Edizioni dell’Ippogrifo arriva in libreria: “Lentiscosa e il Mediterraneo – in una novella di Matteo Bandello”, a cura dello storico Raffaele Riccio.

Il volume prende le mosse da una novella del grande scrittore rinascimentale lombardo Matteo Bandello, che sorprendentemente ambientò negli anni ’40 del Cinquecento, nella piccola Lentiscosa – oggi frazione di Camerota – una vicenda intensa e tragica.

Protagonista della storia è Petriello, giovane sposo che vede la moglie rapita dai corsari barbareschi di Tunisi. Un dramma personale che diventa emblema delle sofferenze inflitte per secoli dalle incursioni ottomane e dalla pirateria lungo le coste del Sud Italia.

Riccio affronta la novella con il rigore dello studioso e la sensibilità di chi conosce e ama profondamente quei luoghi, trasformando l’analisi letteraria in una ricognizione storica e culturale che restituisce voce a una comunità e al suo passato. «La pirateria barbaresca, le incursioni ottomane, le dinamiche di frontiera che hanno modellato per secoli la vita sulle coste del Sud Italia vengono qui evocate con profondità e precisione, ma senza mai dimenticare la centralità dell’esperienza umana, del dolore individuale, della forza della memoria», scrive l’autore.

Ad arricchire il volume vi sono interventi di rilievo: la prefazione di Giangaetano Petrillo, consigliere comunale, che invita a leggere l’opera come un atto di consapevolezza identitaria e rinascita culturale; il contributo di Antonella Cosentino intitolato Mamma Li Turchi, che intreccia storia, antropologia e letteratura nel ricordo delle paure delle popolazioni costiere; e la postfazione di don Gianni Citro, sacerdote di Lentiscosa e presidente della Fondazione Meeting del Mare, che trasforma la vicenda di Petriello in simbolo universale di dolore e resistenza.

“Lentiscosa e il Mediterraneo” non è dunque solo un saggio di filologia o storia locale, ma un vero e proprio atto di amore verso il Cilento e il suo passato. Un invito a guardare alle radici per comprendere meglio il presente, in un tempo in cui il Mediterraneo è ancora crocevia di conflitti, migrazioni e paure, ma anche di incontri, memorie e speranze.

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