Tra storia e mare: il Prof. Tommasetti Aurelio vi guida alle torri costiere salernitane e cilentane
Tra le coste della provincia di Salerno e del Cilento, antiche torri raccontano storie di difesa, ingegno e bellezza. Costruite tra il XVI e il XVII secolo, queste strutture servivano a proteggere la popolazione dalle incursioni dei pirati e dei saraceni. Secondo il Prof. Aurelio Tommasetti, ex rettore dell’Università di Salerno e attuale consigliere regionale, le torri non erano solo strumenti militari, ma veri simboli della cultura e dell’identità della regione.
La Torre d’Albori, situata a Vietri sul Mare, è uno degli esempi più affascinanti. «Non era solo un punto di avvistamento», racconta Tommasetti, «ma anche residenza estiva della famiglia dell'ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci». Situata su una scogliera che domina il mare e i limoneti sottostanti, offre panorami mozzafiato e un perfetto equilibrio tra funzione difensiva e bellezza paesaggistica.
Nel borgo di Cetara, la torre omonima proteggeva il porto e le attività di pesca. «Era fondamentale per avvistare incursioni e proteggere la comunità», spiega Tommasetti. Più a sud, vicino agli antichi templi di Paestum, la Torre di Paestum sorveglia il mare e i reperti archeologici millenari, mentre nel Cilento, la Torre Angellara domina colline e mare, simbolo di funzionalità militare e bellezza naturale.
Secondo Tommasetti, queste torri facevano parte di un sistema integrato di difesa, visibili tra loro e collegate da segnali di fuoco e fumo. «Oggi non sono più solo strumenti di protezione», continua, «ma patrimoni culturali e paesaggistici che meritano di essere visitati».
«Chi visita le torri costiere di Salerno e del Cilento», conclude Tommasetti, «tocca con mano la memoria, la bellezza e l’ingegno dei nostri antenati». Imma Canditone







