Proposta al Sindaco di Ascea di intitolazione di spazio pubblico all’Ingegnere Felice Ricci (1874-1966) di Ascea
Ad Ascea prende forma una significativa iniziativa culturale: un gruppo di illustri cittadini, accademici e professionisti hanno avanzato la proposta di intitolare una via o uno spazio pubblico all’ingegnere Felice Ricci (1874-1966), con l’obiettivo di onorarne la memoria e trasmettere alle nuove generazioni il valore della sua opera.
La proposta, sostenuta da figure di spicco come il prof. Aurelio Tommasetti, ex rettore dell’Università di Salerno, il prof. Giorgio Mellucci, presidente dell’Associazione culturale e sociale Meridiano, e la prof.ssa Imma Canditone, presidente dell’Associazione Un Giorno, insieme al cardiochirurgo Paolo Napolitano mira a celebrare il valore storico, culturale e professionale di Felice Ricci e della sua famiglia.
Felice Ricci, nativo di Ascea, si affermò come ingegnere di spicco, collaborando con importanti architetti e ingegneri, tra cui Giulio Ulisse Arata e Gioacchino Luigi Mellucci. Tra le sue opere più note figurano eleganti villini in stile Liberty, le Terme di Agnano e numerosi edifici pubblici.
Ad Ascea, lasciò un’impronta indelebile progettando la Chiesa di Sant’Antonio (1905), la parrocchia in zona Marina e l’edificio scolastico Parmenide, simboli del suo contributo allo sviluppo urbanistico e culturale della città. L’ingegnere proveniva da una famiglia di rilievo: suo padre Domenico Ricci visse nella storica dimora di famiglia ad Ascea, mentre i fratelli Angelo Raffaele Ricci e Celestino Ricci si distinsero rispettivamente in medicina in Uruguay e in giurisprudenza a Napoli. Felice Ricci sposò Giulia Lerro, figlia dell’ingegnere Lerro di Salerno, rafforzando legami culturali e professionali tra Ascea e la città capoluogo.
L’iniziativa rappresenta un importante passo nella valorizzazione della memoria locale e nel riconoscimento delle personalità che hanno contribuito al progresso della città e del territorio cilentano. Imma Canditone







