Architettura, arte e industria: il prof. Tommasetti propone al sindaco di Salerno di intitolare una via a Gioacchino Luigi Mellucci, ingegnere visionario del Liberty nel Mezzogiorno
Un’iniziativa che unisce memoria storica e valorizzazione culturale arriva da Salerno, dove il prof. Aurelio Tommasetti, già rettore dell’Università degli Studi di Salerno, insieme al cardiochirurgo Paolo Napolitano e alla prof.ssa Imma Canditone, presidente dell’associazione Un Giorno, ha rivolto al sindaco di Salerno la proposta di intitolare una via o una piazza cittadina all’ingegnere Gioacchino Luigi Mellucci (Napoli, 1874 – 1942).
Figura di spicco dell’ingegneria e dell’architettura del primo Novecento, Mellucci fu tra i protagonisti del movimento Liberty nel Mezzogiorno, una stagione di grande fermento artistico e tecnico che segnò il passaggio dall’Ottocento al moderno, fondendo arte, innovazione e progresso. Le sue opere si distinguono per l’eleganza delle forme, la raffinatezza dei dettagli e l’uso pionieristico dei materiali, sempre in equilibrio tra funzionalità e bellezza.
A Salerno sono a lui attribuiti alcuni degli edifici più rappresentativi della città, tra cui il Palazzo dell’Edilizia, la Camera di Commercio e il Palazzo Natella, esempi di un Liberty sobrio e armonioso che dialoga con il tessuto urbano. A questi si affiancano complessi residenziali e villini Liberty, realizzati nei quartieri Fratte e Pellezzano, e le manifatture industriali, testimonianza della sua capacità di coniugare architettura funzionale e residenziale elegante.
Mellucci collaborò con la Società Anonima per l’Incremento del Mezzogiorno e con gli ingegneri Zeni Tancredi e Ferruccio Muggia, contribuendo a progetti di grande valore architettonico e urbano come il Palazzo dell’Edilizia e la Camera di Commercio. Collaborò inoltre con ingegneri salernitani di rilievo come Pasquale Borrelli, Luigi Centola, e Francesco e Germano Ricciardi, con i quali progettò le Terme di Agnano, complesso termale concepito come simbolo di benessere moderno e armonia tra natura, scienza e architettura.
Il suo nome si lega anche alla storia industriale del territorio: a partire dal 1900 in poi, le Manifatture Cotoniere Meridionali (MCM), con la collaborazione dell’ingegnere Mannajuolo, svilupparono un vasto sistema produttivo che si estese da Poggioreale a Nocera e Angri, centri simbolo della prima industrializzazione meridionale. A Salerno, Mellucci seppe armonizzare progetti industriali e villini Liberty, portando la cultura tecnica delle fabbriche dentro un’estetica raffinata e moderna.
Nel corso della sua carriera, Mellucci intrecciò rapporti con figure di primo piano come Pier Luigi Nervi, condividendo la tensione verso l’innovazione strutturale e la ricerca di nuove forme, come nella progettazione della Funicolare Centrale e del Teatro Augusteo a Napoli (1928).
Durante il periodo estivo, l’ingegnere possedeva Torre Albori, dove aveva una cartiera e una spiaggia privata, trasformando la proprietà in un luogo di incontro per intellettuali e imprenditori dell’epoca. Qui riceveva spesso i suoi parenti Ridola di Matera, tra cui Domenico Ridola, fondatore del Museo Archeologico di Matera, e Alfonso Ridola, primo avvocato del Comune di Napoli, noto per le corrispondenze con personalità come Alessandro Manzoni e Leopoldo Rodinò, a testimonianza dei forti legami culturali e familiari tra Campania e Basilicata.

“Gioacchino Luigi Mellucci – afferma il prof. Tommasetti – è stato un protagonista autentico del Liberty nel Sud Italia. Ricordarlo attraverso un’intitolazione significa restituire alla città di Salerno la memoria di un professionista che ha saputo unire bellezza, innovazione e identità.”
Con questa proposta, Tommasetti, Napolitano e Canditone intendono rendere omaggio a un ingegnere visionario, che con le sue opere ha contribuito a definire il volto moderno, elegante e progressista di Salerno e del Mezzogiorno, lasciando un’eredità architettonica che merita di essere riscoperta e celebrata.Valentina Vicale







