CONFESERCENTI CAMPANIA, CONFRONTO CON CIRIELLI: “Il Sud deve avere le stesse chances del Nord”
Il candidato Edmondo Cirielli: “Il confronto di oggi è un arricchimento. Puntiamo su una Regione dinamica e con una burocrazia snella, che dia tempi certi e rapidi a chi vuole investire”
Si è tenuta questa mattina, presso la sede di Napoli, l’incontro tra Confesercenti Campania e il candidato a Presidente della Regione Campania, per il centro-destra, Edmondo Cirielli. Con la presenza dei dirigenti, dei presidenti delle 73 categorie dell’associazione e di altri associati, il confronto è stato cordiale, interessante e costruttivo e ha toccato vari temi, in particolare soffermandosi sull’economia, sui giovani e sulle imprese della Campania.
Il presidente di Confesercenti Campania (e vicepresidente Nazionale con delega al Mezzogiorno) Vincenzo Schiavo ha accolto il viceministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale del governo Meloni a cui ha posto interrogativi sul programma del centrodestra per la nostra regione, non mancando di trasmettergli le proposte di Confesercenti. “Abbiamo consegnato al vice ministro Cirielli il decalogo delle necessità delle imprese campane di Confesercenti e - ha affermato Schiavo - abbiamo reciprocamente preso un impegno di rilanciare la Campania, per dare dignità ad ogni singola impresa, ad ogni lavoratore e ad ogni cittadino. Chiediamo al candidato alla presidenza della regione Campania Edmondo Cirielli che gli imprenditori della nostra regione possano avere il giusto peso in Italia e che possano avere le stesse opportunità di quelli di altre regioni del nord del Paese. In tal senso è necessario che chi governerà la nostra regione abbia un’interlocuzione con i presidenti delle 73 categorie di Confesercenti per capire cosa sta succedendo sul nostro territorio. Siamo un’associazione che da oltre cinquant’anni lotta tutti i giorni per risolvere i problemi delle imprese, con 430.000 iscritti in Italia.
Apprezzato dai presenti l’intervento del vice-ministro Edmondo Cirielli: “Il confronto di oggi con il Presidente Vincenzo Schiavo e con i rappresentanti delle categorie di Confesercenti rappresenta un arricchimento per me e per la mia parte politica, che ha una visione liberale e crede profondamente nella libertà d'impresa. Il tema della sanità e dei servizi è fondamentale per tutti. Le regioni oggi organizzano l'80% della vita dei cittadini. C’è l'esigenza di avere una regione dinamica con una burocrazia snella, che dia tempi certi, rapidi a chi vuole investire. Gli imprenditori devono essere messi in condizione dalla Regione di avere le idee chiare su quello che devono fare per operare. È una questione di trasparenza. Noi realizzeremo un ufficio apposito che creerà un documento unico di semplificazione, dove per ogni tipo di attività saranno elencate le cose che devono essere fatte. Credo che bisogna anche responsabilizzare gli assessori. In questi 10 anni di governo regionale sono pochi gli assessori che si ricordano. Secondo me l’assessore deve essere uno che ne capisce, deve essere un politico scelto in base alle sue competenze e non solo perché è uno che raccoglie il consenso. Il metodo del confronto con le associazioni di categoria come Confesercenti sarà un metodo assolutamente centrale nel nostro sviluppo”.
Cirielli ha anche commentato l’andamento dei sondaggi sulle prossime elezioni. “Dicono che siamo indietro di 7 punti? Ricordiamo che questi sondaggi si basano molto su proiezioni e non su dati certi. I veri sondaggi sono quelli che facciamo tutti i giorni tra le persone che incontriamo verificando che c’è un grandissimo entusiasmo. Gli incontri dei nostri candidati delle varie liste sono super affollati. Dall'altra parte, invece, si registrano difficoltà a fare manifestazioni con poco più di 10 persone per il candidato Presidente. Il cappellino di Sangiuliano? Non l’ho ancora visto ma dico che l’obiettivo di rilanciare Napoli è anche il nostro slogan. Dice la verità. Napoli è stata una grandissima capitale, tra le più popolose d’Europa e si sa che si tende ad andare dove le cose vanno bene. Basti pensare che negli ultimi 10 anni di governo di centrosinistra, 300.000 giovani campani hanno abbandonato la Campania”.







