Da Agnone a Montecorice, coinvolgendo tutta la provincia di Salerno: il Cilento che crede ancora nelle persone come Aurelio Tommasetti
Il 7 novembre, tra Agnone e Montecorice, si è respirata un’aria diversa: quella di un Cilento che non si arrende, che si ritrova, che sceglie di credere ancora nelle persone prima che nei simboli. Presso l’Holiday Cilento di Agnone, l’incontro promosso da Aurelio Tommasetti e dal suo staff ha attirato una grande partecipazione, segno di un territorio vivo, attento e pronto a confrontarsi. Non si è parlato di elezioni, ma di temi concreti e vicini alla vita quotidiana: la famiglia, il lavoro, gli affetti, il futuro. Questioni che toccano tutti, senza colore politico. La giornata è iniziata con una tappa sul lungomare di Casal Velino, per poi proseguire verso i paesi a monte di Montecorice, passando per Agnone , Cosentini, Zoppi, Fornelli, Casa del Conte, San Nicolò la, Mazzeni e Ortodonico, in un percorso simbolico che abbraccia tutta la provincia di Salerno. Tra i punti affrontati, anche la condizione della strada che collega Agnone a Agnone , una via fondamentale per la mobilità e lo sviluppo locale , una foresta che va ripulita. Sul tema è intervenuto anche il Sindaco Meola, che ha garantito il proprio impegno presso la Provincia per il ripristino dell’arteria. Ma la vera forza della giornata è stata l’atmosfera: tanta gente, entusiasmo, calore umano. Un incontro che ha messo al centro le persone, non i partiti. E a sottolinearlo è stato lo stesso Aurelio Tommasetti, che da sempre trascorre le sue estati a Paestum, legato al Cilento da un affetto profondo:
“Io ho nel cuore il Cilento, ci torno ogni estate. Qui non conta il partito, ma la persona. È la gente che fa la differenza, come una volta, quando ci si fidava guardandosi negli occhi.”
Parole semplici ma potenti, che hanno trovato eco nell’intervento del Sindaco Meola, il quale ha ricordato come «se il Cilento è unico, insieme possiamo fare grandi cose».
E forse è proprio da giornate come questa che nasce la speranza: quella di un Cilento che si muove, che si parla, che si riconosce. Un territorio che, da Agnone a Montecorice, sa ancora credere nelle persone e da lì vuole ripartire.






