Il nuovo vescovo di Salerno, in 3000 ad accoglierlo
Salerno. In oltre tremila hanno riempito una piazza Amendola assolata per dare il benvenuto a monsignor Luigi Moretti, il nuovo arcivescovo della diocesi di Salerno-Campagna-Acerno.
Giá dalle 15 quasi 400 volontari delle oltre 70 sigle - tra gruppi laicali, associazioni e movimenti della consulta diocesana- hanno presidiato i punti nevralgici della cittá per accompagnare i fedeli. Sono le 17 in punto quando Moretti attraversa la piazza senza risparmiare abbracci e strette di mano. Ad attenderlo sul palco, il primo cittadino Vincenzo De Luca, il cardinale Renato Raffaele Martino ed il cerimoniere dell’ormai ex arcivescovo Pierro, don Comincio Lanzara. «So che lei è un uomo di cultura e di filosofia - ha esordito il sindaco - ebbene questa cittá ha ospitato la prima Universitas dell’Occidente».
De Luca ha poi ricordato le imminenti celebrazioni per il Santo Patrono:«Il Vangelo di San Matteo ci ricorda che le cose più importanti della vita sono i valori non negoziabili, che occorre parlare chiaro, soprattutto in un tempo in cui le parole servono a nascondere più che a ricordare». Poi, un assaggio del "modello Salerno": «Troverá cantieri ovunque, una cosa anomala per il Sud, ma noi siamo una comunitá non piegata sullo sconforto e la lamentela. Stiamo costruendo passo dopo passo la nostra comunitá, portando in questo nostro impegno una ispirazione religiosa, perchè i nostri padri ci hanno inculcato il dovere di lasciare qualcosa a chi verrá dopo di noi». De Luca ha sottolineato l’importanza di una cultura della solidarietá, «ma senza clientela e parassitismo» e della legalitá, con un inevitabile riferimento a Vassallo e a chi «mette in pericolo perfino la propria vita per dare tutto alla comunitá».
Il sindaco ha consegnato a Moretti le chiavi della cittá e una copia del Regime Sanitatis. «Quando il 10 giugno ho ricevuto la nomina, di Salerno conoscevo solo le indicazioni autostradali - ha detto l’arcivescovo - Da allora molto è cambiato. Sono venuto diverse volte, ho visitato i sacerdoti anziani e malati. La sorpresa iniziale si è trasformata in una grande passione. Perciò vorrei entrare in questa storia senza presunzione, per farne parte pienamente. Mi impegnerò per non far mancare i nostri mattoni nei cantieri utili alla costruzione della comunitá salernitana». Poi, tre "buoni propositi":«Mi impegnerò per dare un’attenzione particolare alle famiglie, perchè lì dove si rafforza il legame familiare, si costruisce anche un legame forte all’interno della societá; mi impegnerò per i giovani, per aiutarli ad appassionarsi alla vita; e infine la mia attenzione sará sempre per i deboli». Moretti ha concluso: «Venire qui è l’inizio di una bella avventura. Ricominciare un’altra vita prima mi turbava - confessa - ora mi entusiasma e l’entusiasmo con l’aiuto di tutti potrá solo crescere e non diminuire».







