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Inceneritore, De Luca indagato. La replica: "Senza il Comune nessun impianto"

📅 giovedì 30 dicembre 2010 · 📰 PoliticaSalerno

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Il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, sarebbe indagato per la costruzione del termovalorizzatore. Secondo quanto riportato dal "Corriere del Mezzogiorno", al primo cittadino verrebbe contestato il reato di abuso d'ufficio.

Le indagini, portate avanti dal Pm Roberto Penna, ruoterebbero intorno ad un'ordinanza firmata dal sindaco quando era commissario straordinario per l'emergenza rifiuti, la numero 4 del 18 febbraio 2008.

In quest'ordinanza, De Luca nominava Alberto Di Lorenzo (anch'egli finito nelle indagini) come project manager per l'impianto, "con funzioni di gestione operativa del progetto e con compiti di organizzazione del gruppo di lavoro".

Il provvedimento è lo stesso nel quale "viene indicato anche il gruppo di lavoro che affiancherà i due tecnici (formato da 11 persone, tra esperti e personale amministrativo), che dovrà occuparsi dello studio di fattibilità, del progetto preliminare, dell’acquisizione dei pareri e dei nullaosta, nonché della procedura di gara e di tutte le attività connesse alla realizzazione dell’inceneritore di via Cupa Siglia".

Il sospetto della Procura è che la nomina di Di Lorenzo non sarebbe stata necessaria per avviare la procedura per la costruzione dell'impianto di incenerimento dei rifiuti. La stessa ordinanza era stata anche contestata dal presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, proprio nei giorni scorsi, ricevendo in cambio una querela proprio da Di Lorenzo. L'inchiesta è in corso, e Di Lorenzo si sarebbe già presentato dal PM per una deposizione volontaria sull'argomento.

Argomento sul quale, in mattinata, è intervenuto lo stesso Cirielli: "Il leader del Pd, Per Luigi Bersani, e il Ministro Mara Carfagna avevano visto giusto nel preoccuparsi di presunte illegalità in relazione alle procedure per la realizzazione del termovalorizzatore, solo che avevano sbagliato Ente locale. Il problema non è ascrivibile alla Provincia, ma al Comune di Salerno".

Alle accuse il sindaco però aveva indirettamente risposto già nella giornata di ieri, nel corso del consiglio comunale durante il quale è stata approvata la variante per la zona di Cupa Siglia. Replicando al consigliere Roberto Celano, che ammoniva la maggioranza a non approvare un atto definito illegittimo, De Luca aveva affermato: "Alla Procura arriverà la notizia che è stato reso pubblico l'elenco parziale delle imprese che hanno visitato l'area di Cupa Siglia: quanto basta per configurare il reato di turbativa d'asta".

"E' decisiva - aveva proseguito il sindaco - la presenza di un rappresentante del Comune in seno al CdA dell'impianto, se questa non sarà garantita non si farà nessun termovalorizzatore".

Sempre la Procura, secondo De Luca, si sarebbe dovuta occupare di quello che il sindaco ha definito "l'assessore illegale all'Ambiente della Regione Campania", ovvero Giovanni Romano, reo, agli occhi del primo cittadino, di mantenere il duplice incarico di sindaco di Mercato San Severino e componente della giunta Caldoro.

Stoccata anche per il coordinatore regionale del Pdl Cosentino: "Gli chiederemo se, da esperto di rifiuti, conosce gente in grado di investire 300 milioni senza garanzia legislativa che i comuni smaltiscano i rifiuti nell'impianto di Salerno". Al Governo, infine, De Luca richiede i 10 milioni di ristoro ambientale concessi e mai arrivati, oltre ad imputare ritardi e lentezze che, a suo giudizio, hanno vanificato il lavoro svolto dal Comune di Salerno allorché il primo cittadino era commissario governativo. La battaglia, dunque, continua.

Fonte: salernoinprima.it

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