Antimafia, il bilancio della Dia sul 2010: Salerno non lontana dal pericolo camorra
Al procuratore Roberti fa eco Claudio De Salvo (Dia): «Attenzioni maggiori sulle infiltrazioni negli appalti»
SALERNO - Gli occhi della malavita sulla città, e non solo. Lo dice chiaramente Claudio De Salvo, responsabile della Direzione investigativa antimafia: «La provincia di Salerno non è lontana dai pericoli che possono giungere dalla criminalità organizzata». Basti pensare agli affari fiorenti della malavita a Napoli e Caserta: la seconda provincia campana (per popolazione), troppo vicina a terreni fertili da sempre della camorra, non può considerarsi immune dalle attenzioni dei clan. Durante la conferenza stampa di fine anno, nella quale è stato tracciato un bilancio delle attività svolte nel 2010, De Salvo lancia dunque un segnale, ribadendo le preoccupazioni più volte espresse dal procuratore della repubblica di Salerno, Franco Roberti. I CONTROLLI SUGLI APPALTI - La Dia di Salerno nel 2010 ha focalizzato le proprie attenzioni sulle possibili infiltrazioni nell’economia legale della criminalità organizzata, con misure di prevenzione e di controllo negli appalti pubblici. «Sono state analizzate 450 imprese impegnate negli appalti - ha detto De Salvo - per 70 di esse abbiamo approfondito le nostre attenzioni. A sei di queste sono stati risolti i contratti d’appalto». De Salvo in merito alla Salerno-Reggio Calabria ha anche tenuto a sottolineare che nei controlli degli appalti della A3 la Dia si avvale di sofisticate apparecchiature che consentono settimanalmente di verificare le ditte che lavorano all’interno dei cantieri.
corriere Mezzogiorno







