Il pastificio Amato "riparte" a febbraio. Ok accordo col Giudice
Intesa raggiunta tra l'imprenditore siciliano Giovanni Giudice e la famiglia Amato per la cessione del celebre pastificio. Dopo il primo incontro dei giorni scorsi, e la richiesta del titolare della Siriac di un po' di tempo per valutare la situazione, ieri le parti si sono incontrate nuovamente per raggiungere, nella tarda serata, l'accordo.
L'avvenuta intesa è stata resa nota dalla famiglia Amato attraverso un comunicato: quello raggiunto è "un accordo funzionale a consentire nel più breve tempo possibile la continuità aziendale, onde tutelare al massimo grado economicamente sostenibile i livelli occupazionali.
Il piano di ristrutturazione aziendale prevede, da parte del gruppo Giudice, l’effettuazione di significativi investimenti per la tutela e lo sviluppo dell'importante e storica realtà imprenditoriale costituita dal pastificio Amato".
Già da febbraio, quindi, il marchio riprenderà la produzione di pasta e di altri prodotti, mentre per la produzione di grano duro la ripresa avverrà nelle prossime ore.
Un'intesa che dovrebbe salvaguardare anche i livelli occupazionali. In tal senso, rassicurazioni sono giunte ancora nella giornata di ieri, quando una delegazione Rsu ha incontrato sia Giudice che Amato, per avere spiegazioni sulla situazione e sull'andamento delle trattative. Un incontro di oltre due ore, nel corso del quale i lavoratori e le parti sociali hanno avuto conferma del desiderio, da parte dell'imprenditore siciliano, di impegnarsi per un importante rilancio industriale del marchio salernitano.
Per quanto riguarda invece il piano industriale per il rilancio dell'azienda, le sue caratteristiche rimangono ancora sconosciute. Tutti i particolari verranno però resi pubblici in un incontro fissato per il 25 gennaio.







